Copertina 7

Info

Anno di uscita:2024
Durata:47 min.
Etichetta:Pride & Joy Music Classixx

Tracklist

  1. ARROWS
  2. STRANGLED EMOTIONS
  3. EDGE OF A BROKEN HEART
  4. PLAY
  5. BLINDED EYES
  6. FM ROCKS 98.5 [REDUX]
  7. TELL ME YOU'LL STAY (2015)
  8. OUT OF TOUCH (2015)
  9. MAFIA RULES (2015) - FEAT. JULES MILLIS AND ERIK HEIKNE
  10. PROMISED LAND (2015)
  11. CHANGE OF HEART [REIMAGINED] - BONUS TRACK
  12. CITY LIGHTS [REIMAGINED] - BONUS TRACK

Line up

  • Oz Hawe Petersson: guitar, keyboards, backing vocals
  • Fredrik Werner: vocals, guitar
  • Cecilia Camuii: vocals
  • Vidar Mårtensson: drums, percussion
  • Jens Björk: Saxophone
  • Fredrik Svensson: bass
  • Ryan Coyle: drums

Voto medio utenti

Nel mare magnum attuale delle produzioni musicali, a “complicare” ulteriormente le cose c’è anche la pratica piuttosto diffusa delle ristampe, precipuamente indirizzate a quei rockofili che anche in tempi di musica “liquida” (che brutta definizione …) non hanno nessuna intenzione di “aggiornarsi” e continuano ad ampliare senza tregua la loro preziosa collezione di dischi “solidi”.
A loro è destinato il comparto Classix della Pride & Joy Music, etichetta prestigiosa e competente, che anche in questa particolare iniziativa dimostra tutte le sue prerogative, evitando scelte banali o eccessivamente “semplicistiche”.
A confermare tale assioma, giungono le riedizioni di tre album (questo “Transition”, “House of mirrors” e “Starbound”) degli Osukaru, formazione svedese (a dispetto del monicker orientaleggiante …) nata dalla mente fertile di Oz Hawe Petersson (precedentemente noto come Oz Osukaru), il quale, dopo due Ep e due full-length, giunge nel 2015 a pubblicare con la sua “creatura” questo “Transition”, considerato il primo “vero” archetipo dello stile espressivo della band.
L’opera, tra brani nuovi e il rimaneggiamento di tracce già edite nei lavori precedenti, è in realtà ancora un po’ “acerba” e disomogenea, in bilico tra AOR “tradizionale” e sonorità maggiormente massicce e “moderne”.
Personalmente preferisco i nostri quando si affidano ad un sound chiaramente ispirato dai classici del rock adulto, “terreno” in cui la voce pastosa e vibrante di Fredrik Werner (modellata sui registri di Michael Bolton, Stan Bush e Steve Overland) si esprime al meglio.
In più, in tale ambito trovo abbastanza riuscito il connubio vocale con Cecilia Camuii, in grado di aggiungere le illustri effigi di Robin Beck, Ann Wilson e Pat Benatar al suggestivo crogiolo sonoro.
La briosa “Arrows”, l’avvolgente e soulfulStrangled emotions” e, in misura ancora maggiore, “Edge of a broken heart” e la Bon Jovi-escaTell me you'll stay” sono ottimi esempi di hard melodico dai contorni “ortodossi”, ma non per questo poco efficaci.
Play” (sostanzialmente un brano strumentale, impreziosito dai vocalizzi della Camuii), “Blinded eyes” e (in parte) “Promised land” inseriscono nel tessuto sonico scampoli di derivazione prog / gothic, mentre “Out of touch” e "Mafia rules” (!) tentano la carta dell’ibridazione con i guizzi dell’hair-metal e sebbene in entrambi i casi il risultato non possa definirsi molesto, il “progetto” non appare pienamente convincente.
Ad arricchire la riedizione arrivano altre due tracce prelevate dal repertorio passato degli Osukaru: “Change of heart”, una ballata crepuscolare di discreta fattura e la rilettura felpata di “City lights”, anch’essa godibile, ma priva di significativi sussulti.
Transition” è un lavoro “imperfetto” e tuttavia intrigante, che piace anche per l’utilizzo oculato del sax (suonato da Jens Björk) e che tutto sommato merita di trovare una collocazione nelle discoteche degli appassionati del settore, magari proprio accanto a “House of mirrors” e “Starbound”, che definiranno in maniera più chiara le qualità degli Osukaru.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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