Copertina 6,5

Info

Demo
Anno di uscita:2006
Durata:36 min.

Tracklist

  1. MANTIDE
  2. COMA
  3. PALPEBRE
  4. L'ALTRA FACCIA
  5. IL CAMMINO DELLA POLVERE
  6. GABBIA INVISIBILE
  7. MANTIS (ENGLISH)
  8. COMA (ENGLISH)

Line up

  • Davide Torre: vocals
  • Andrea Marzocchi: guitars
  • Daniele Risi: guitars
  • Emanuele Vignoli: bass
  • Davide Morisi: drums

Voto medio utenti

C'era un tempo in cui parlare del cosiddetto nu metal in alcuni ambienti era considerato alla stregua di un'eresia. Si trattava forse di un'attitudine votata alla difesa di un modo di concepire l'heavy lontano anni luce dalle tendenze commerciali di chi vedeva due schitarrate e un growl come sinonimo di alternatività facilmente recepibile da un pubblico più ampio, come se si trattasse di una specie di moda. Erano i tempi delle guerre di religione, delle bottigliate, delle bordate di fischi e del pubblico voltato dall'altra parte ai grandi festival metal. I tempi delle proteste, delle riviste schierate dall'una o dall'altra parte, delle prese di posizione. Anni sono passati ormai da quel periodo un po' buio del nostro ambiente, e tirando le somme il fenomeno nu metal non ha avuto quell'esito distruttivo che molti pronosticavano, rimanendo quasi sempre ben distinto dal resto della musica estrema tranne per qualche rara eccezione. Ho approfittato del demo degli Open Fire per aprire questo lungo preambolo, dato che il nu metal non è il mio genere di competenza e mai più avuto questa possibilità di esprimermi sull'argomento. Proprio questo interessante gruppo italiano rappresenta la sintesi del discorso fatto qui sopra, con una musica moderna e accattivante che mostra solamente qualche punto di contatto con il metal inteso in senso classico. Per il resto, nella struttura delle canzoni, è palese il retaggio della band: l'alternanza ripetitiva di parti lente e melodiche con bordate esplosive di elettricità mostra chiaramente nelle prime l'influenza di quel grunge che in origine era portato avanti dal gruppo emiliano. Proprio questo dualismo è il principale nemico degli Open Fire, perché porta a un'estrema prevedibilità dello svolgimento dei pezzi da parte dell'ascoltatore. Contando anche la precisa suddivisione dei ruoli tra voce pulita e growling (rotta solo in rare, accattivanti, sovrapposizioni) si può dire che l'effetto sorpresa sia praticamente annullato. L'altro consiglio che mi sento di dare alla band, anche vista l'inclusione nel demo di due pezzi cantati in lingua inglese, è di abbandonare la scelta dell'italiano. Purtroppo i cervellotici e macchinosi testi non rendono bene se ascoltati nella nostra lingua, in quanto poco orecchiabili. Al contrario, nella versione inglese il focus è posto sull'armonia delle soluzioni e non sul significato delle stesse. Non resta che raffinare il songwriting, sfruttando l'eccellente abilità strumentale di base per creare qualcosa di più variegato e dinamico.

Contatti: Email: davide.openfire@libero.it Web Site: torrefire@libero.it
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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