Khors - Letters to the Future Self

Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2024
Durata:47 min.
Etichetta:Drakkar Productions
Distribuzione:Grand Sounds PR

Tracklist

  1. ON THE WINGS OF DESPAIR AND BURNING ENMITY
  2. EXTINCT CANDLES OF DEAD CITIES
  3. BEYOND THE DARKNESS
  4. ANOTHER YEAR
  5. PERSEVERANCE IS THE ESSENCE (FOREVER 25)
  6. ZMIYEVI VALY
  7. FREEZING TOUCH OF SIREN
  8. GODS ARE WATCHING

Line up

  • Khorus: Bass, Lyrics (tracks 1, 2, 4)
  • Khaoth: Drums
  • Jurgis: Guitars, Vocals, Songwriting
  • Andres: Guitars, Songwriting (track 4)

Voto medio utenti

Alcune formazioni nascono in ambito estremo ma sono predestinate a trascenderlo per elevarsi verso l'orizzonte sovraordinato della Grande Musica; e proprio questo è il caso degli ucraini Khors (con membri/ex di Nokturnal Mortum, Astrofaes ed Hate Forest) e di questa loro ottava perla magica: "Letters to the Future Self", rilasciata a fine 2024 tramite la Drakkar Productions.

I Khors proseguono sul loro percorso mistico pagano, il quale, se da un lato può essere incardinato nel firmamento della nera fiamma, al contempo, come abbiamo già accennato, ne fuoriesce continuamente protendendosi verso una dimensione, pluristratificata, di armonie fluenti da fraseggi, soli chitarristici e banding di matrice Hard rock/ Prog-rock anni '70; circoscritta da strutture avvolgenti di synth e tastiere, tutto declinato sotto il segno di una potenza espressiva – e persino muscolare – assoluta.
I suoni giungono alle nostre orecchie piuttosto nitidi e deflagranti – sicuramente gli ortodossi storceranno il naso – e sono varie le tendenze che si intersecano tra di loro – e piuttosto frequente è una matrice Melodic Death-doom/Symphonic Black a divenire preminente – tutte convogliate sotto il segno, oscuro, di una sorta di incantesimo volto ad introdurci nella magica tradizione ermetica del paganesimo ucraino.
Ovviamente, non sono assenti riferimenti al nostro amato genere, il Black metal… Bensì dobbiamo posare lo sguardo a quegli approcci meno ortodossi; come potrebbero essere i frangenti atmosferici dei Drudkh, il retaggio delle band di provenienza (ci riferiamo in particolare ai Nokturnal Mortum) di alcuni musicisti dei Khors, e di quel Black di matrice Pagan/Viking sullo stile degli Hades Almighty o dei Kampfar.

Guardate oltre il vostro orizzonte… Vi accorgerete che le lettere indirizzate ai nostri posteri, con questa opera, sono già giunte al mittente: i posteri siamo noi.

Recensione a cura di DiX88

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