Secondo album, intitolato
The Rituals Of Resilience, uscito tramite la label tedesca
Noble Demon, per i finlandesi
Voidfallen, a 4 anni di distanza dal promettente debutto
The Atlas Of Spiritual Apocalypse.
Il combo di Helsinki, che rispetto all’esordio può contare sul nuovo singer
Lauri Honkola, mentre
Tommy Kangaskortet (precedentemente dietro il microfono) si dedica completamente alla chitarra, affiancando allo strumento l’altro co-fondatore
Henri Vuorenmaa, ci offre nuovamente un saggio delle proprie abilità compositive ed espressive, in ambito melodic death.
Questo nuovo full-length, forse leggermente più patinato e meno spontaneo rispetto al prorompente debutto, si rivela comunque altrettanto valido.
La band propone il solito sound corposo ed incisivo, avvolto da atmosfere melanconiche (in questo i finlandesi sono maestri indiscussi) percepite, da subito, in maniera tangibile dall’ascoltatore che, tramite la sofferenza di cui sono intrise le composizioni, sembra patire in prima persona, le difficoltà che l’individuo è costretto a sopportare, quando si trova in una condizione di resilienza forzata, come si evince dal titolo.
Le tracce, che tra loro sembrano essere legate da un comune denominatore (si tratta molto probabilmente di un concept), sono tirate, intime ed aggressive. Le trame musicali, grazie alla ferocia delle chitarre, risultano impetuose e sono incastonate all’interno di una sezione ritmica rocciosa, curata da
Mika Lumijärvi (batteria) e
Lauri Myllylä (basso) ma, al tempo stesso, vengono mitigate da linee melodiche intense ed efficaci, oltre che di pregevole fattura.
A tal proposito, un ruolo determinante è svolto da tastiere e orchestrazioni (irrobustitesi rispetto al precedente album) che fungono da sfondo, disegnando le ambientazioni ideali, all’interno delle quali, i
Voidfallen riescono a esprimere, con rabbia e passione, tutta la propria creatività.
Il disco, che scorre piacevolmente, è pervaso, dall’inizio alla fine, da una profonda sensazione di frustrazione interiore, trasformata in musica, attraverso composizioni piene di pathos e angoscia, che vanno dall’iniziale
Threads Of Blood, alle disperate
Starved Of Martyrs, Threads With The Ghosts, passando per la breve
Ritual Of Reslience, con le sue linee folk e per le inquiete
From The Towers Of Ivory, Pyre Of Vengeance, fino a giungere all’intensa
The Mourning Shores, che chiude definitivamente il cerchio.
The Rituals Of Resilience è un vortice di emozioni dilanianti, espresse con classe e sentimento dai
Voidfallen che, rispetto all’esordio, optano per un album basato più sul fattore emotivo, che sull’impatto sonoro (comunque presente), confermandosi nuovamente un’interessante realtà all’interno del panorama melodeath europeo; non inventano, né rivoluzionano nulla, ma hanno purezza di spirito e ispirazione, che permettono di emergere dal generale piattume circostante.