I finnici
Hautajaisyö – nome che potrebbe omaggiare gli
Horna, data l'omonimia con la loro traccia contenuta in
"Sudentaival" del 2001 (?) – dopo quattro full-length si ripresentano a distanza di circa due anni dal loro ultimo lungo,
"Ei hauta kysy lupaa" (2022), con del materiale inedito raccolto nel brevissimo – 4 tracce per soli 12 minuti totali –
"En murru en taivu", rilasciato a fine 2024 tramite la
Inverse Records.
Gli
Hautajaisyö si muovono più o meno su quelle che sono le coordinate di base della loro proposta, limitandosi a ricalibrare, come loro consuetudine, in quantitativi leggermente diversi, gli ingredienti di base della matrice stilistica che li contraddistingue fin dal principio.
Dunque ci viene proposto un Death metal dal marcato retaggio a stelle e strisce, sconfinante di tanto in tanto nel Brutal, con un impianto ritmico e, soprattutto, un riffing dalla spiccata impronta Thrash.
Le tracce qui presenti si muovono su costruzioni prevalentemente veloci risultando caratterizzate da un suono piuttosto corposo - enfatizzato da una produzione moderna - e strizzante l'occhio al Groovecore, pur senza smarrire eccessivamente l'afflato tipicamente old school che, comunque, resta parte integrante del sound di casa
Hautajaisyö.
L'EP - complice anche i suoi soli 12 minuti di durata - scorre via con grande agilità e fa bene il suo dovere, assestando all'ascoltatore quattro legnate nei denti di non poco conto.
Credo tuttavia che urga smarcarsi un po' da determinati stilemi, poiché, nel caso dei finnici sembrano quasi stagnare in soluzioni tanto efficaci quanto altamente prevedibili. Ho seri dubbi che perseverando su questa via sia loro possibile emergere dallo stato di anonimia in cui versano, ormai, da oltre un decennio.
In ogni caso, per del sano headbanging, ci possiamo accontentare anche di
"En murru en taivu".
Recensione a cura di
DiX88
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