Copertina 7

Info

Anno di uscita:2025
Durata:59 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. TREE OF LIFE
  2. SOS
  3. WHEN THE CURTAIN FALLS
  4. RUNNING IN CIRCLES
  5. NO TOMORROW
  6. A LETTER TO YOU
  7. COMING HOME
  8. INTOXICATED
  9. HOURGLASS
  10. HIGHER THAN THE MOON
  11. WIDE OPEN SKY

Line up

  • Gui Oliver: vocals
  • Marcelo Gelbcke: guitars, acoustic guitars, backing vocals
  • Luis Rocha: bass, backing vocals
  • Felipe Souzza: drums, percussion, backing vocals

Voto medio utenti

Il secondo album dei Landfall consolida la passione per l’hard-rock e l’AOR ostentato in “The turning point”, ma al contempo aggiunge anche qualche piccola “novità” all’interno del canovaccio stilistico della band brasiliana.
Nulla di particolarmente “sconvolgente”, in realtà, e tuttavia il segnale che Gui Oliver & C. non si “accontentano” di riproporre pedissequamente la prassi artistica che ha consentito loro di ottenere benevoli riscontri da parte di pubblico e critica.
Confermati i Journey come fondamentale modello di riferimento, “Wide open sky” tende ad enfatizzare la componente progressiva della proposta dei Maestri incontrastati del genere, combinandola con vivaci scorie metalliche.
Incorporiamo nel sound pure qualche barlume di “modernità” (per semplificare, “roba” alla Seventh Crystal …) ed otteniamo una raccolta di canzoni in cui la melodia è il fulcro su cui si poggiano soluzioni musicali abbastanza variegate e composite.
Capita, così, che la preponderante ortodossia adulta concessa a “Tree of life”, “No tomorrow”, "Coming home” e alla ballad "A letter to you” si riverberi nei bagliori “attualizzati” dell’arrangiamento di “When the curtain falls” e delle vibranti “Intoxicated” e “SOS”, per poi diluirsi ulteriormente nell’enfasi evocativa di “Running in circles” e nelle fascinose digressioni soniche di “Hourglass” e “Higher than the moon”, che finiranno per piacere pure agli estimatori di Fates Warning, Enchant e Dream Theater.
La pomposa title-track dell’opera sigilla gli apprezzabili contenuti di “Wide open sky”, un albo in cui prog, metal e AOR convivono in maniera piuttosto felice, in una coesistenza da migliorare nell’incisività delle melodie e nella compattezza complessiva della formulazione espressiva, ottimizzazioni certamente alla portata di un gruppo preparato e ambizioso come i Landfall.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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