Copertina 7

Info

Anno di uscita:2025
Durata:15 min.
Etichetta:Time to Kill Records

Tracklist

  1. ENTER THE SEWER TRAP
  2. WHO'S THE KILLER?
  3. SOFT/QUIET/CRUEL (FT. JORELIA)
  4. END ME, COWARD
  5. MALICE PRACTICE (FT.NORMAN BATES)
  6. MY OWN DEMISE
  7. MOTHER TO NO ONE (FT. MAYOULIVETOBURYME)
  8. FLESH & WEAPON

Line up

  • Vittoria “Vicky” Brandoni: vocals
  • Ruggero Pelà: guitar
  • Alessandro “Sandrino” Biesuz: bass
  • Gianluca “Lelas” De Rosa: drums

Voto medio utenti

Bello vedere come anche nella musica i vari cicli si ripetono nel tempo: con l’Ep d’esordio della band presa oggi in esame, possiamo fare un ragionamento di questo tipo, visto che calza assolutamente a pennello.
La deriva sempre più Beatdown che l’Hardcore italiano ha preso negli ultimi anni bene o male non è nulla di realmente nuovo, visto che affonda le sue radici nel New York Hardcore, quindi si parla di sonorità che esistono da più di trent’anni, ma esse negli ultimi tempi hanno avuto un potente ritorno di fiamma, con un certo numero di band e di scene locali (Pavia Hardcore ad esempio) nate da questo fenomeno tutto giovanile che ha un’attitudine molto diversa dall’Hc anni ’90, figuriamoci quindi con quello degli ‘80s.

I Rescue Cat fanno parte di questo modo di intendere il Punk Hardcore dal sapore moderno e urbano, con poca o nessuna coscienza politica, ma che urla le turbe emotive di una generazione di ragazzi con argomenti molto intimi e delicati (trattando temi profondi come l’amore o l’adolescenza tra i tanti).

Lo stile vocale urlato di "Vicky" è assolutamente coerente con quest’urgenza comunicativa tutta tipica del Punk, i fratelli del ritmo “Sandrino” e “Lelas”, insieme alla chitarra pesante e distorta di Pelà, creano un telaio strumentale essenziale, ma poderoso ed efficace.
Rispetto ad altre realtà del genere (Gravery, Jorelia, Da4th, Rough Touch, Instinctive, Terrorist, Bowie, Norman Bates e chi più ne ha, più ne metta), c’è una certa quota vecchia scuola fatta di brucianti blast beat e ritmi più frenetici, che alternati ai Breakdown dosati con parsimonia, rendono quest’ultimi particolarmente potenti ed entusiasmanti, cosa non scontata questa visto che il principale problema di questa scuola dell’Hc è proprio l’abuso di certe soluzioni che rendono molte realtà prolisse, piatte e fondamentalmente innocue.

Non fate quindi l’errore di essere prevenuti con questa band, perché i quindici minuti di musica qui presenti hanno un loro valore, oltre al fatto che i Rescue Cat dal vivo non scherzano affatto!
E se chi ben comincia è a metà dell’opera, beh i Rescue Cat già da ora hanno tutte le carte in regola per potersi distinguere dalla massa.



Recensione a cura di Seba Dall

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