Copertina 7

Info

Anno di uscita:2002
Durata:48 min.
Etichetta:Powerline
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. MERLIN’S CASTLE
  2. BIRTH OF THE SUN
  3. SPEED AND ACTION
  4. DYING MAN
  5. SUITE OPUS III
  6. VOODOO NIGHTS

Line up

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Un interessante lavoro viene alla luce grazie all’attivissima Powerline Records, etichetta che sembra essersi specializzata in ristampe: dopo l’ottimo lavoro compiuto con i Candlemass, infatti, ecco una raccolta di brani di indubbio interesse provenienti dagli archivi più impolverati di Mr. Yngwie J. Malmsteen. Si parla in questo caso di quando l’oramai corpulento chitarrista era ancora un figurino che iniziava a muovere i primi passi in Svezia, impressionando la scena grazie alla sua spaventosa tecnica, impensabile per un ragazzo così giovane, e per il suo belligerante ego; questa raccolta di brani, curata da Marcel Jacob, vede quindi un Malmsteen diciassettenne, impegnato anche dietro il microfono, alle prese con una registrazione amatoriale eseguita praticamente dal vivo su un otto tracce e scevra di sovraincisioni, limitate a qualche armonizzazione di chitarra e di voce. Il prodotto, nonostante il sound decisamente “casereccio”, risulta intrigante per ogni fan del chitarrista svedese, soprattutto a causa della presenza all’interno di “Birth Of The Sun” di numerose idee, assoli e melodie che, di li a qualche anno, sarebbero quindi apparse, a volte in forme leggermente diverse, su capolavori come “Trilogy” e “Rising Force”. Malgrado l’età estremamente bassa dei musicisti ai tempi coinvolti in questo progetto (a parte il leader compaiono anche il già citato Marcel Jacob, eccellente bassista di chiara fama, ai tempi appena ventenne, e lo sconosciuto sedicenne Zepp Urgard impegnato dietro le pelli) il risultato è tutt’altro che disprezzabile ed alcune performance di Yngwie potrebbero ancora oggi far accapponare la pelle a molti dei presunti virtuosi attualmente in giro. Un prodotto “for fans only”, insomma, ma anche una vera e propria perla riportata alla luce dopo vent’anni di oblio: da ascoltare con curiosità.
Recensione a cura di Francesco 'HWQ' Bucci

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