Copertina 6,5

Info

Demo
Genere:Death Metal
Anno di uscita:2006
Durata:13 min.

Tracklist

  1. G-HATE
  2. U.E.O.L.
  3. NO MORE
  4. POISONED RATS

Line up

  • Marco Vitali: guitars, bass, drums
  • Marco Radosevich: vocals

Voto medio utenti

Gli Antagonism sono una band Death Metal con al suo interno membri non certo novellini all'interno della scena estrema Italiana visto che i due componenti vegono dritti dritti dai Cancrena. Prima di dileguarmi in interminabili preludi vengo dritto al sodo, gli Antagonism amano definirsi "Urban Death Metal", etichetta che calza a pennello soprattutto dopo aver dato una letta ai testi, fortemente critici a livello sociale e politico ma mai stupidi o banali. Quello che comunque sia dovete levarvi dalla testa è il fatto che non siamo dinanzi all'ennesimo clone di Sepultura, Soulfly e Ektomorf vari... qui si macina vero e crudo Death Metal, certo, non è il massimo dell'originalità e della fantasia ma la band sa il fatto suo e non lesina energie. Il materiale proposto si assesta su un Death Metal mediamente "pacato" e pachidermico, senza eccessi in quanto a velocità e violenza il gruppo riesce ad emanare sensazioni plumbee e carnose. La durata non è lunga, si parla di solo 13 minuti di musica, ma in così poco tempo gli Antagonism riescono ad assestare almeno due buoni colpi come l'opener intitolata "G-Hate" e la seguente "Unexpected End Of Life", brani in cui il dinamismo e il groove la fanno da padroni, almeno nelle intenzioni, con questo non sto assolutamente dicendo che ho fra le mani un prodotto mediocre ma qualcosa di più a livello di produzione si poteva fare. I suoni pur essendo discreti per un demo-cd non riescono a donare totalmente quel senso di spessore e arroganza che un prodotto simile dovrebbe avere, insomma per dirla breve viene un po' a mancare il cosiddetto "wall of sound" che avrebbe donato maggiore profondità all'economia generale del cd, poco male comunque sia. Ovviamente qualche angolo da smussare ancora persiste, come nel caso di "No More", le accelerazioni ritmiche ad inizio canzone sono veramente, scusate il termine, brutte e fuori luogo, difetti di stile si potrebbe dire, ed in effetti credo sia proprio questo il problema, cercare per il futuro una via di espressione ancora più personale ed originale. Siamo solo all'inizio, di strada da fare c'è ne ancora molta, le basi ci sono come del resto anche i margini di miglioramento. Promossi.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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