Genocidal Rites - Genocidal Upheaval of Subservient Abrahamic Law

Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2025
Durata:28 min.
Etichetta:Hells Headbangers Records
Distribuzione:Hells Headbangers Records

Tracklist

  1. PHASE ONE REVOCATION
  2. GENOCIDAL UPHEAVAL OF SUBSERVIENT ABRAHAMIC LAW
  3. SEVERED HEADS OF THE SPIRITUAL RAT KING
  4. RITUALISTIC INVOCATION OF BLASPHERIC ANNIHILATION
  5. IX GODS/IX GRAVES
  6. NGAA INCARNATE
  7. DEATH HOWLS FROM THE ABYSSAL SEPULCHRES
  8. NUCLEAR DEVASTATION AT THE GATES OF MEFFA
  9. ORDER OF THE MOST PROFANE
  10. CEREMONIAL BEHEADING OF THE SONS OF ABRAHAM
  11. NECROTIC HELLHOUNDS OF AN ATOMIC FUTURE
  12. PHASE TWO EXTERMINATION

Line up

  • Infernal Werewolf: Bass
  • Deathcrush: Drums
  • Avracle: Guitars
  • Bestial Keeper of the 9 Sepulchres: Guitars
  • M.Z.: Vocals

Voto medio utenti

I Genocidal Rites sono una Bestial/War metal band (probabilmente viste le tematiche siamo in ambito "Bestial") statunitense formatasi nel 2021; e al momento hanno rilasciato un demo, tre EP e, coadiuvati dalla Hells Headbangers Records, un full-length nel 2025: "Genocidal Upheaval of Subservient Abrahamic Law".

Con il loro primo lungo, gli americani ci propongono un assalto sonoro furioso procedente a velocità folli e senza soluzioni di continuità, quasi integralmente vocato a sangue, odio, guerra e blasfemia: ovvero tutto ciò da cui trae origine l'Estremo.
Il sound che presentano i Genocidal Rites ha molto in comune con le classiche formazioni del genere, e, soprattutto, ci pare doveroso riferirsi a Blasphemy e Bestial Warlust.
Rispetto al classico sound dei gruppi appena menzionati, si deve segnalare una produzione forse leggermente più curata e contraddistinta da una discreta saturazione del suono, e da un'aura gelida che, unita ad alcune soluzioni compositive, richiama un po' agli episodi più duri dei Marduk ma, come è abbastanza normale che sia, è soprattutto ai connazionali Von a cui si deve guardare.
Certo, i Genocidal Rites non hanno la minima voglia di discostarsi da determinati stilemi, o di inserire particolarità tecniche, il loro scopo è distruggere tramite assalti frontali ben congegnati, in cui si limitano, casomai, a ritagliare lo spazio per taluni rallentamenti appositamente studiati, o qualche innervazione con articolazioni leggermente più eterogenee. Altresì, nonostante ciò, il disco scorre davvero piacevolmente, e per lo scopo iconoclasta che si propone di adempiere, possiamo affermare con sicurezza che tutto ciò che si trova qui dentro sia correttamente strutturato.

Sarà che chi vi scrive è un amante del genere… ma io platter inutili come "Genocidal Upheaval of Subservient Abrahamic Law" li ascolto ancora con grande gioia.

Recensione a cura di DiX88

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