Gli inglesi
Vacuos, a distanza di circa tre anni dall'ottimo
"Dreams of Dysphoria", si ripresentano con il loro secondo full-length, rilasciato proprio in questi giorni di fine febbraio tramite la
Relapse Records:
"In His Blood".
"In His Blood", esattamente come il suo predecessore, è un lavoro estremamente conciso che si muove su una proposta tutto sommato piuttosto originale, dove su un impianto di base Death metal, si inseriscono atmosfere Post di matrice Doom/Sludge/Hardcore – che potrebbero richiamare a realtà come
Isis,
Amenra e
Converge –, svariati influssi dissonanti che, in una postura emotiva gelida e disanimata, tendente al Brutal, lasciano pensare, come notato dal collega che mi ha preceduto, agli ottimi
Spectral Void – con cui condividono, tra le varie cose, perfino taluni passaggi funerei di matrice Doom – e, aggiungo io, a formazioni di provenienza Avantgarde come
Portal e
Ulcerate.
Il pregio principale di
"In His Blood" è che, nonostante la complessità del background musicale a cui fanno riferimento i
Vacuos, riesce a non perdersi in strutture cadenti troppo al di là della forma canzone, preservando una sinteticità di insieme notevole (il disco dura appena 32 minuti) e, dunque, un'ottima fruibilità.
I
Vacuos lavorano di cesello su dinamiche complesse, inoltre, come già accennato, anziché distruggere la forma canzone, si dilettano in lievi disarticolazioni di essa che subito vengono riprese e riamalgamate organicamente sotto un unico polo, essenzialmente, e, tutto sommato, tradizionalmente Death metal.
La concisione con cui i britannici riescono a fare tutto ciò è sorprendente, consentendo così al platter di assumere la sostanzialità di un vero e proprio distillato nero lucente di Metal estremo; in cui il potere di annichilimento sonoro procede mano nella mano con la spontaneità del substrato Hardcore, il gelo siderale delle correnti più disumanizzate dell'estremismo sonoro, e con dimensioni distorte, e melodie spazianti tra echi Post, cupi e depressivi (
The Cure), e sentori cosmici dall'aura sci-fi.
"In His Blood" è un album di alto livello portatore di una proposta che, a mio giudizio, è ancora ben lungi dall'essere pienamente pervenuta a pieno compimento… pur essendo, già allo stato attuale, ottima.
Penso che se i
Vacuos proseguiranno su questa strada ne vedremo delle belle…
Recensione a cura di
DiX88
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