Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2025
Durata:42 min.
Etichetta:Season Of Mist

Tracklist

  1. OBSCURE EXORDIUM
  2. VANISHED
  3. AUNT CHRISTIE'S WILL
  4. NEVER TO AWAKE
  5. THE TREE
  6. RETROMORPHOSIS
  7. MACHINE
  8. EXALTED SPLENDOUR

Line up

  • Dennis Röndum: vocals
  • Jonas Bryssling: guitars
  • Christian Muenzner: guitars
  • Erlend Caspersen: bass
  • KC Howard: drums

Voto medio utenti

Chi si ricorda degli Spawn Of Possession? La band si è sciolta nel 2017 dopo tre full ma 4/5 non hanno voluto tenere le mani in mano ed eccoli rinascere coinvolgendo un ex Decrepit Birth come K. C. Howard alla batteria e riprendere il filo del discorso.
Qui si tratta di purissimo tecno death metal con un piglio più mortifero ed oscuro dato dagli interventi di tastiera.
Ascoltatevi bene “Aunt Christie’s will” e verrete coinvolti in una sarabanda dove la sezione ritmica degli svedesi cambia ritmo con le chitarre che seguono a ruota ed il basso che se ascoltate attentamente è un contorcimento unico.
Grande lavoro anche a livello vocale perché il growl qui è pieno e soprattutto non è monocorde; da leccarsi i baffi la parte solista con le chitarre che dimostrano estro e virtuosismi ma senza esagerare.
Segue “Never to awake” ecco l’approccio oscuro di cui accennavo poc’anzi; partenza a botta sicura con blast beats e chitarre dalle melodie dissonanti sullo sfondo e un growl profondo ma ecco un rallentamento con doppio registro vocale prima del nuovo assalto.
Le tastiere intervengono con punteggi nella sezione doomeggiante per poi decollare di nuovo con evoluzioni chitarristiche su di una sfuriata ritmica.
Il pezzo più lungo è “The machine” che sembra una sorta di breve suite estrema dove il quintetto sciorina gusto e tecnica.
Partenza horror con un organo e piano dai toni macabri ma ecco che si arriva alla ciccia fatta da un mid tempo serrato e intermezzi in blast beats.
Le atmosfere sonore sono cupe e morbosamente pesanti però c’è una parentesi melodica nei solos di chitarra di alta caratura.
Veniamo al dunque, questo esordio rende pan per focaccia ai colleghi Obscura con un album di grande death metal tecnico che non annoia anzi riprendo subito ad ascoltarlo di nuovo.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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