Se già il debutto "
...And Then, The Abusement Park Left Town", uscito nel 2022 per Revalve, aveva destato più di un'attenzione riguardo i
Nekomata, inizialmente nati come
Project Kasha, il loro secondo album "
Euphoria", pubblicato a fine gennaio 2025 per
Rockshots Records, centra il bersaglio pieno, andando a segnalare il quartetto italiano come una delle realtà più innovative, coraggiose ed interessanti dell'intero panorama metal contemporaneo.
Effettivamente inquadrare e catalogare la proposta dei nostri non è un compito semplice e tutto sommato si rivela inutile poichè ogni etichetta si dimostrerebbe limitante e fuorviante: il termine "
powercore" che gli è stato coniato per l'occasione potrebbe infatti dare un'idea di fondo ma non è certamente sufficiente a descrivere il mondo tratteggiato dai Nekomata, mentre "death metal"...beh, chi ha introdotto questo genere nella bio ci ha semplicemente voluto fare uno scherzone :)
Se il termine "power" vi avesse fatto drizzare le antenne, in negativo o in positivo, sappiate che certamente chi vi suona di quel genere ne sa, dato che Zavattari e Mezzanotte hanno fatto parte dei Frozen Crown mentre Cappellari degli Skeletoon, formazioni tricolori che in questo ambito stanno raccogliendo tanto in questo ambito, ma in "Euphoria" di power metal in senso lato non ve n'è affatto, piuttosto ci troviamo di fronte ad una variegata miscela di metalcore, progressive e math, stemperata di continuo da influenze elettroniche e "pop" (serio, non le cazzate odierne), principalmente innalzate dalla bella voce di Andrea Olivieri, che peraltro va a disegnare delle linee vocali delicatamente aggressive - perdonate la dicotomia - e contraddistinte da una indubbia originalità, peraltro manipolata con estrema maestria da Olivieri che spazia dal growl, allo scream, al clean nel giro di una manciata di battute senza batter ciglio e, quello che più importa, con convinzione e risultati evidenti.
Abrasivi, eleganti, raffinati e rabbiosi, i Nekomata nel giro di un paio di dischi sono riusciti a padroneggiare un ordigno che rischiava di esplodergli in mano, data la commistione così coraggiosa ed intricata di generi, ma grazie ad una freschezza di fondo, un grande entusiasmo, un'attenzione a non sforare minutaggi troppo elevati ed una indubbia perizia tecnico esecutiva "Euphoria" dimostra di essere già a questo punto un lavoro confezionato con enorme esperienza e gusto, peraltro anche contraddistinto da testi curati e studiati, non un concept album...ma quasi, e da una produzione che merita un plauso.
Certamente nomi luminari come Periphery ed Architects non possono non fare la loro presenza se avete bisogno di un target di riferimento ma visto che ormai la musica è alla portata di chiunque e dovunque, concedetegli perlomeno cinque minuti di attenzione per dare merito a chi la musica la studia e la ama davvero, a prescindere dal genere proposto.
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?