Il 2025 non è solamente un anno fatto di addii, ma anche di ritorni inattesi e tra questi ultimi c’è senza dubbio quello dei padovani
Wojtek.
Perché ritorno inatteso? Beh, perché dopo la pubblicazione di “Petricore” che tante soddisfazioni ha portato alla band, con partecipazioni a festival e concerti in ogni anfratto del Bel Paese, da eventi sbrilluccicanti come il Venezia Hardcore, ad altri nel loro piccolo storici come il Maximum Festival, ad altri ancora più intimi e dimessi, il gruppo ha dovuto affrontare l’abbandono del loro cantante Mattia Zambon.
Abbandono derivato dal fatto che probabilmente la vita è il nemico numero uno, la sostituzione del singer è sempre un periodo molto, ma molto delicato nella storia di ogni band: dopotutto il frontman è spesso l’immagine stessa della band, il primo componente a cui si fa riferimento, specialmente nel caso di quelli più carismatici.
Un periodo di completo silenzio in casa
Wojtek, nel quale si è lavorato per trovare un nuovo cantante/urlatore da mettere dietro al microfono e scrivere un po’ di canzoni.
Così de botto e senza senso (o meglio, senza quel marketing asfissiante che questi tempi moderni ci hanno abituato) il 28 marzo esce il primo singolo, con tanto di videoclip ufficiale dal titolo “
E quando il Sole si Spegnerà, Saremo Noi a Bruciare il Cielo” che fa da preambolo per l’Ep in uscita il 16 aprile.
Anche in occasione di questo “
Nell'Abisso Del Mio Io”, ci sono più realtà coinvolte nella pubblicazione ed ecco che la
Shove Records, Teschio Dischi e
Violence in the Veins uniscono le loro forze per questo quattro pezzi.
Questo nuovo lavoro porta in seno due novità: la prima molto banalmente è il nuovo cantante che ha un timbro vocale che si distingue dal suo predecessore, la seconda, forse ancora più impattante, è l’uso della lingua italiana per i testi.
Quest’ultima sembrerà una sciocchezza, invece cambia totalmente la percezione delle canzoni, rendendole al tempo stesso più aggressive e di impatto grazie alla fonetica dell’italiano. Questo è un risultato difficile da ottenere, visto che il rischio di “canzone da cartone animato” è dietro l’angolo, ma con impegno ed una certa conoscenza del proprio idioma, i risultati possono essere ottimi e direi che questo piccolo lavoro fa molto ben sperare in tal senso.
Aggiungo poi che la multi vocalità qui presente con canti e contro canti, dà un sorprendente dinamismo.
La lentezza asfissiante di “
Veleno D'ombra”, la cattiveria del singolo di lancio, la vorticosa “
Ritmi” e la riflessiva “
Specchio” sono un nuovo inizio, un inizio intenso che mi auguro porti ulteriore fortuna ai
Wojtek.
Di sicuro questo passo lo si sta affrontando con il piede giusto.
“Sei tutto ciò che odiavi, l’incubo che temevi,
ogni scelta presa ha rubato la tua strada.
Perso nel buio, la faccia della verità
e ti guardi allo specchio e non c’è più la dignità.”
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