Progetto solista del portoghese
A.Ara (Angrenost), qui accompagnato da due membri dei Misþyrming, i
Serpentes esordiscono per la
Norma Evangelium Diaboli, etichetta ormai di culto, che alla quantità ha sempre anteposto la qualità delle sue realizzazioni.
A quanto detto non fa eccezione
"Desert Psalms", un lavoro di Black Metal dal taglio moderno, per forza di cose vicino alla scuola islandese, nel quale il gruppo riversa tutto il proprio odio e la propria bile, diluendoli in brani contorti, ritualistici, dissonanti e magmatici tra le cui spire, come tra quelle di un serpente velenoso, potremo scorgere riferimenti ai Funeral Mist (molti) ed ai maestri Deathspell Omega, ma con una impronta personale ben evidente che si traduce in una atmosfera pesante e inflessibile, ma mai del tutto impenetrabile dal momento che i nostri rifuggono le composizioni troppo cervellotiche preferendo, per la gioia dei più intransigenti, un approccio diretto e dannatamente nero.
Resta il fatto che
"Desert Psalms", tra divagazioni esoteriche, squarci melodici, brucianti velocità assassine e imponente afflato epico, non è un album facilissimo da assimilare, ma comunque, talmente ben strutturato e concepito, che sarà difficile non farsi travolgere dalla sua carica malata e dalle sue traiettorie prive di spiragli di luce, caratteristiche, queste, che, fuse con sapienza, riusciranno ad aprire una porta di ascolto sul mondo infetto dei
Serpentes, un mondo a tratti sorprendente, in bilico tra innovazione e storia del genere, ma sempre e costantemente inquietante.
Un rituale eclettico e terrificante, questi sono i salmi dei serpenti del deserto: benvenuti in una delle tante stanze dell'inferno...
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