Ragazzi, che vi devo dire: per me un disco come questo vale 10 spompati Avantasia.
Se non li conosceste, i
Maestrick sono una band brasiliana, poco sotto i radar mainstream e con all’attivo solo un paio di album. Il secondo, in particolare, non è altro che la prima parte di un concept album, che questo terzo disco conclude. “
Espresso della Vita” (prima “Solare”, adesso la parte “Lunare”) non è altro che la storia nella vita di un uomo, simbolizzata proprio dal viaggio su un treno, che attraversa mille ‘stazioni’ e che, solo alla fine, ci rivela che il nostro protagonista si chiama Dante, quasi a voler suggellare un ideale parallelismo con il viaggio del Sommo Poeta dall’Inferno al Paradiso. Così è, secondo i Maestrick, la vita di ognuno di noi.
Dal punto di vista prettamente musicale, invece, preparatevi alle sorprese: questo disco è quanto di più multiforme e variegato e inaspettato possiate ascoltare: da momenti circensi, a solidi brani prog metal molto Dream Theater con qualche punta più pesante (“
Boo!” tra le altre, con Tom Englund come ospite, e non sarà l'unico guest), da delicatissimi brani malinconici e sognanti a suite trionfali con la narrazione a braccetto con la musica, i Maestrick sono davvero, ma davvero bravi sia sui singoli strumenti, sia nella voce di
Fábio Caldeira, a cavallo tra Tommy Karevik, Andre Matos e Roy Khan. Ma, soprattutto, i Maestrick forniscono un disco che a livello di arrangiamento e CREATIVITA’ è qualcosa che non ascoltavo da tempo; ormai, nella scena metal attuale, è veramente cosa ardua trovare un album con così tante idee, e per giunta ben organizzate. Insomma, se vi siete stancati dei soliti dischi ‘buoni, ma non imprescindibili’, date un ascolto a questo “Espresso della vita – Lunare”, un vero e proprio viaggio sonoro e lirico all’interno della vita di ognuno di noi. Che bravi.
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