Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2025
Durata:45 min.
Etichetta:Eisenwald

Tracklist

  1. DIMSVALL
  2. FÖDÄRVIS TID
  3. TUONELA
  4. FUTURIA
  5. SVARTSYN
  6. GRYMHEJTINS ANSIKT
  7. LÄNGTON EFTER MÖRKRI
  8. BAKOM BLEKNA SKUGGOR
  9. STORMIN

Line up

  • Owe Inborr: vocals, guitars
  • Joel Notkonen: guitars
  • Tommi Tuhkala: drums
  • Jere Halonen: bass

Voto medio utenti

Sono tutte signore dell’alta aristocrazia borghese, c’è pure qualche grande nome” illustrò il Geometra Calboni ai Ragionieri Fantozzi e Filini mentre rimiravano le gentili pulzelle dell'Ippopotamo.

Vada per i night club, ma chi bazzica nei meandri della musica estrema non può certo limitare le proprie frequentazioni ai piani alti della nobiltà; anzi, è cosa buona e giusta che esplori i meandri più remoti del sottobosco metallico. Solo così potrà imbattersi nelle innumerevoli gemme disseminate lungo il buio sentiero dell’underground.

Prendete, ad esempio, gli Ondfødt: dopo dodici anni di onorata carriera e quattro full length all’attivo, la compagine finlandese non è necessariamente assurta, in termini di popolarità, ai vertici della scena -eufemismo-.
Eppure i Nostri, ben lungi dal tirare i remi in barca, dimostrano una volta ancora abilità, preparazione e conoscenza della materia trattata in occasione del nuovo “Dimsvall”.

Un’opera, questa, che conferma e rafforza tutte le buone impressioni giustamente maturate dal Venerabile Maestro Dope in occasione del precedente “Det österbottniska mörkret” (2023): un’opera in cui, di nuovo, imperversano sonorità black dal taglio solenne, talvolta malinconico, in cui l’afflato melodico non va mai a scapito dell’impatto, in cui la violenza non è mai cieca e fine a se stessa, ma sempre asservita alle esigenze compositive.
La ricetta, come ben capirete, non è necessariamente graziata da eccessiva originalità, ma viene concepita e realizzata con maestria e gusto, tanto da produrre succulenti bocconcini quali l’implacabile “Grymhejtins Ansikt”, l’articolata “Stormin”, che conclude il platter nel migliore dei modi, e la mia prediletta “Futuria”.

Ottimi i suoni ottenuti dal cantante, chitarrista, lyricist e leader Owe Inborr (anche se personalmente avrei accordato alla coppia di asce maggior risalto nel mix); ineccepibile la prestazione strumentale; davvero suggestivo da ultimo, pur nella sua naïveté, l’artwork di copertina a firma René Thuys.

Insomma, “Dimsvall” non sarà un capolavoro, e ben difficilmente catapulterà gli Ondfødt ai vertici di classifica della Lega del Black Metal; nel contempo, sarebbe un errore sottovalutarne le fulgide qualità.
Il mio umile consiglio, in effetti, è quello di concedergli perlomeno una chance.

Credo proprio che, per festeggiare la buona resa di quest’album, ordinerò tre scotches.
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

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