Mi sembra un deciso passo in avanti quello compiuto dagli
A-Z, band che tre anni dopo un esordio caratterizzato da luci e ombre sembra aver trovato una propria collocazione nell’affollato panorama progressive metal.
È un sound melodico e di facile presa quello che contraddistingue l’introduttiva
“Fire Away”, con il formidabile
Ray Alder che sembra non invecchiare davvero mai. Le tendenze hard rock del predecessore emergono tanto in
“Running In Place” quanto in
“The Remedy”, mentre l’influenza dei Fates Warning impreziosisce
“A Wordless Prison” e
“Reaching Out”.
“Nothing Is Over” e
“I Am Numb” mi hanno ricordato i Crimson Glory, mentre il finale sembra valorizzare soprattutto i singoli musicisti, con
Vivien Lalu protagonista nell’audace
“This Chaotic Symphony”,
Joop Walters in grande spolvero nella successiva
“Learning To Fly” e
Mark Zonder ad alternarsi tra batterie acustiche ed elettroniche nella conclusiva
“Now I Walk Away”.
La sempre più sottovalutata arte di non strafare.
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