Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2025
Durata:38 min.
Etichetta:Agonia Records
Distribuzione:Agonia Records

Tracklist

  1. GĦADAM
  2. XTRAJT L-INFERN
  3. B'NIKET INĦABBRU L-MEWT
  4. IĦIRSA
  5. IL-KITTIEB
  6. IX-XJATEN TA' MOĦĦI
  7. ILJIELI BLA QAMAR
  8. JIDĦAQ IL-LEJL
  9. IRMIED

Line up

  • Jimmy Lundqvist: Guitars, Drum programming (1990-1998), Guitars (2009-present)
  • Arvid Borg: Drums (2019-present)
  • Markus Svensson: Guitars (2019-present)
  • Benjamin Hjort Andersson: Bass (2022-present)
  • Julian Bellenox: Vocals (2025-present)

Voto medio utenti

I deathsters maltesi Beheaded, in attività dal lontano 1991 – anche se il primo, ottimo full-length arriverà solo nel 1998 con "Perpetual Mockery" – tagliano con "Għadam", pubblicato in questi giorni di fine luglio 2025 tramite Agonia Records, il traguardo del settimo capitolo lungo della loro discografia.

In "Għadam" i Beheaded tornano a proporre il loro Death metal situato come sempre al crocevia tra tendenze classiche, Brutal e melodiche, ma con una maggiore apertura verso l’innovazione. Un desiderio di rinnovamento che si manifesta soprattutto nell’inserimento di dinamiche dissonanti armonizzate melodicamente fino a sfiorare lidi sinfonici (si prenda ad esempio la sesta traccia), e in una serie di incastri poliritmici vagamente avantgarde. È presente anche una profondità sonora quasi atmosferica, costruita su textures oscure e fredde, in linea con le tendenze più recenti (Dead Congregation, Cruciamentum, Sulphur Aeon), arricchita da innervazioni orientaleggianti e mistiche che possono richiamare i Nile.

Tuttavia, in alcuni frangenti si sperimenta forse troppo con melodie e soluzioni particolari, perdendo di vista la brutalità e soprattutto la coesione delle idee, con un conseguente calo del pathos; cosa che invece non era avvenuta con il precedente LP, dove tutti questi elementi di novità apparivano ben bilanciati ed amalgamati con il tessuto violento caratteristico dei Beheaded, in una direzione sicuramente più feroce.

Sia chiaro: il disco è ben congegnato e la band conferma la sua caratura, ma, per quanto mi riguarda, "Għadam" rappresenta un passo indietro per i maltesi, lasciando un retrogusto amaro per via di un certo alone di incompiutezza strutturale.

Recensione a cura di DiX88

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