Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2025
Durata:42 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. FIRELINE
  2. ROUTE 65
  3. SHADOWS IN BETWEEN
  4. A WOMAN'S WORLD
  5. LIMITLESS
  6. EPIC SONG
  7. ELECTRIC DREAMS
  8. LIVING LOUD
  9. BARON OF MISCHIEF
  10. HELLDIVERS ANTHEM
  11. ALWAYS WITH US
  12. OVERLOAD

Line up

  • Nicklas Sonne: vocals, various instruments

Voto medio utenti

Polistrumentista, cantante, produttore e, a quanto scopro grazie a questo secondo (debutto nel 2022 con “Resonance”) lavoro da solista, attento e “relativista” studioso della scena hard n’ heavy contemporanea, Niclas Sonne approda alla Frontiers Music con un curriculum di tutto rispetto (Defecto, Aries Descendant, innanzi tutto, senza dimenticare altre collaborazioni di prestigio), catturando l’attenzione di tutti quelli che nella musica cercano molteplicità stilistica ed espressiva.
Non è infatti molto “comune” trovare un disco che si apre con un frammento di melodic-power (“Fireline”), per poi passare con estrema disinvoltura ad un inno di arioso hard-rock (“Route 65”) e approdare a suggestioni di natura post-grunge in odore di Nickelback (“Shadows in between”, “Baron of mischief”).
Come anticipato, a fungere da comune denominatore di tale varietà sonora ritroviamo, oltre all’eccellente preparazione esecutiva e vocale dell’artista danese, una sorprendente “agilità” nel muoversi tra le varie sfumature del settore, la stessa che poi gli consente di trattare con cognizione di causa il metal “classico” (la title-track, “Living loud”), le sfuriate speed ("Helldivers anthem”) e le ballate cariche di enfasi passionale ("Always with us”).
E se ancora non bastasse, in “Electric dreams” troverete pure ammiccamenti a certe soluzioni di scuola Eclipse / Art Nation (“A woman's world”, la meno efficace “Limitless”), sconfinamenti nel pop-folk rock “radiofonico” (“Epic song”) ed esibizioni di egocentrismo neoclassico (“Overload”), a comporre un ascolto complessivamente piuttosto gradevole e “stranamente” coerente, nonostante l’eterogeneità di fondo che lo contraddistingue.
In tempi di diffusa “smania” rockofila, Nicklas Sonne ha cercato un modo per non annoiare il pubblico di riferimento, concentrando in un’unica raccolta di canzoni le tante diverse “anime” del suo essere artista … per una volta, anche se il rischio è di scontrarsi con qualche forma di “integralismo”, “la carne al fuoco”, seppur tanta, non è “troppa”.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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