I finlandesi
Kalmankantaja con
"Musta aurinko" (
Wolfspell Records) tagliano in questi giorni di luglio 2025 il sorprendente traguardo del ventisettesimo full-length in meno di quindici anni di carriera.
Ormai stabilizzatasi la presenza di
Tyrant dei
Malum, e superata da tempo la fase aderente ai canoni più crudi del DSBM che contraddistingueva le loro prime releases — che per inciso sono quelle che il sottoscritto ama di più — i finnici ci propongono un altro ottimo esempio di Black metal atmosferico dai tratti depressivi, pregno di reminescenze folk.
Indubbiamente un lavoro ancorato alla "dottrina" del
Conte, dove vasti sono gli aspetti vitalizzati dalle anime naturalistiche che emergono suggestionando e avvolgendo l'ascoltatore in un mondo nero, dove la desolazione risulta squarciata esclusivamente dalle presenze spettrali delle energie occulte che permeano l'ecosistema, gelido e incontaminato, della terra finlandese.
Sicuramente i
Kalmankantaja non inventano niente di nuovo, proseguendo perlopiù su solchi già ben tracciati — come molti hanno notato, notevoli appaiono i retaggi, o le analogie, con i primi lavori dei
Summoning, e, per quanto mi riguarda, con i
Mortualia del grande
Shatraug, anche se qui siamo su linee di vetta decisamente più elevate.
Insomma, se vi piace il Black metal atmosferico dai forti contorni depressivi,
"Musta aurinko" saprà sicuramente regalarvi grandi gioie. Non solo per la maestria con cui i classici cliché a cui ci siamo riferiti si trovano riproposti con notevole abilità, ma, soprattutto, per via dell'autentico amore per questo genere; un amore che i
Kalmankantaja lasciano trasparire da ogni singola nota…
Arda sempre alta la Sacra Fiamma.
Recensione a cura di
DiX88
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