Copertina 9,5

Info

Past
Genere:Death Metal
Anno di uscita:1990
Durata:33 min.
Etichetta:Roadracer

Tracklist

  1. LUNATIC OF GOD'S CREATION
  2. SACRIFICIAL SUICIDE
  3. OBLIVIOUS TO EVIL
  4. DEAD BY DAWN
  5. BLASPHEREREION
  6. DEICIDE
  7. CARNAGE IN THE TEMPLE OF THE DEAD
  8. MEPHISTOPHELES.
  9. DAY OF DARKNESS
  10. CRUCIFIXATION

Line up

  • Eric Hoffman: lead guitar
  • Steve Asheim: drums
  • Glen Benton: vocals, bass
  • Brian Hoffman: guitars

Voto medio utenti

A volte le cose accadono e non c'è un perchè. I Deicide hanno esordito vomitando il loro verbo malefico con questo autentico capolavoro e non sanno nemmeno loro come abbiano fatto. Perchè la verità è indiscutibile e seppure la band dei fratelli Hoffman sia stata sicuramente fondamentale per il movimento death metal mondiale, alla luce anche di album ottimi come il seguente "Legion" ed il buonissimo "Once Upon the Cross", non si può certo dire che i Deicide abbiano continuato la loro carriera in crescendo, addirittura finendo purtroppo per avvilupparsi su se stessi, alla sempre più estrema ricerca di una violenza sonora che ha finito per renderli patetici e purtroppo inutili, come possiamo ascoltare in album davvero mediocri come "In Torture In Hell" o "Insineratehymn".
Tornando al debutto, ricordo perfettamente come le riviste di settore urlarono quasi contemporaneamente al miracolo dopo l'ascolto di "Deicide", un'autentica bomba che squarciò in modo ulteriore il già agitatissimo cielo del death metal degli anni '90: sicuramente aiutati da un'iconologia incentrata sull'odio per il cristianesimo e le religioni in generale e dedita al culto diretto di Satana, i Deicide, già conosciuti nell'underground più nero sotto il monicker di Amon, raggiunsero nel giro di pochissimi mesi una fama ed un successo immediato, venendo contrapposti al satanismo per così dire "culturale" dei Morbid Angel, quasi sempre piuttosto moderati nelle loro dichiarazioni e facenti riferimento più che altro agli "Ancient Ones", mentre Glen Benton e soci guidavano la corrente no-compromise del movimento satanista, purtroppo finendo anche più volte nel ridicolo grazie a comiche dichiarazioni come "a 33 anni mi ammazzo" oppure "non prendo l'aereo perchè mi sentirei troppo vicino a Dio"... Ma non è finita qui, altre belle idee hanno pervaso la mente del buon Glen tipo farsi stampare a fuoco una croce rovesciata in fronte oppure chiamare il figlio Demon, beh chissà quando la maestra fa l'appello a scuola quante risate! Stiamo ironizzando, ma purtroppo questo atteggiamento oltranzista ha opacizzato col tempo il ruolo e la figura dei Deicide, abbandonati anche dai loro fans più integerrimi, ed è così che oggi la band è di fatto praticamente sciolta dato che Benton si è accasato con i Vital Remains ed all'orizzonte non appare alcuna volontà di tornare assieme ai propri fratelli per realizzare un nuovo disco.
Tralasciando la figura barbina che il buon Glen fece al fatidico compimento dei 33 anni, attesi un po' da tutto il movimento con un sorrisino ironico sul volto, bisogna tornare seri durante l'ascolto di "Deicide": probabilmente un death metal di questo tipo non era mai stato inciso prima.
Terribilmente violento, aggressivo e furioso eppure così "facile" ad ascoltarsi, 33 minuti che sembrano 5 tanto scorrono via le dieci composizioni, una migliore dell'altra, che compongono questa mazzata tra i denti del povero ascoltatore; ripeto, una mazzata quasi "soave" dato che l'ascolto del disco risulta esaltante e coinvolgente, portando presto ad un headbanging sfrenato nei pezzi più veloci, al contrario di dischi "pesanti" nel vero senso del termine come "Blessed Are the Sick" dei Morbid Angel, uno dei dischi al contempo più belli ma più difficili da assimilare e digerire.
Tra influenze slayeriane e riffs di scuola thrash bay area anni '80, "Deicide" è un susseguirsi emozionante di feralità, fin dall'apertura dei cancelli dell'inferno dell'opener "Lunatic of God's Creation", passando per le telluriche "Blaspherereion", "Dead by Dawn" e "Sacrificial Suicide", fino alla chiusura dei cancelli, sancita dalla conclusiva e spettacolare "Crucifixation", che conclude quest'opera che trova la propria summa artistica nella title track, divenuta un autentico inno a tutto il death metal.
Prima di concludere, impossibile non citare la produzione ad opera di quel genio di Scott "Prezzemolo" Burns, il produttore che ha fatto la fortuna di decine di bands ai celeberrimi Morrisound Studios di Tampa, luogo di nascita dei migliori album death metal di tutta la storia. Una registrazione eccellente (tranne che per il volume, decisamente basso), grezza e sporca ma allo stesso tempo potente e compressa per un risultato da urlo, da apprezzare pienamente a volume altissimo sui vostri stereo!
Come accennato prima, i Deicide non riusciranno mai più a ripetersi su questi livelli, tuttavia va dato loro il merito di aver contribuito in modo fondamentale alla crescita della scena estrema statunitense e non e di aver alimentato per anni le polemiche ed il chiacchiericcio attorno alla presunta scena satanica, fino a quel momento monopolizzata dai Morbid Angel di Trey Azagtoth.
Ma come detto, tutto il resto sono chiacchiere mentre il capolavoro "Deicide" rimarrà vivo nei cuori di ogni death metallers per sempre.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 27 apr 2008 alle 23:50

..."tutto il resto sono chiacchiere mentre il capolavoro "Deicide" rimarrà vivo nei cuori di ogni death metallers per sempre. "... ben detto grandissimo Graz!!!

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