Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2025
Durata:42 min.
Etichetta:Century Media Records

Tracklist

  1. STORMBRINGER
  2. COLOSSUS
  3. IN LOATHE AND LOVE
  4. KING OF THE SUN
  5. IMP OF THE PERVERSE
  6. MISFORTUNATE SON
  7. MOUTH OF THE RIVER
  8. LIGHT THE BEACONS
  9. DEPRAVED WORLD

Line up

  • Mattias Melchiorsen: Bass
  • Sebastian Abildsten: Drums
  • Lasse Revsbech: Guitars
  • Svend Karlsson: Guitars
  • Simon Olsen: Vocals

Voto medio utenti

Con l’aggettivo commerciale nella musica o nelle arti in generale si definisce con scherno o amarezza un’artista che ha venduto la sua integrità per i dollaroni.
In verità i dischi si devono vendere, o avere più visualizzazioni online o in streaming in tempi odierni più digitali e allora che fanno i danesi? Cercano di rendere il loro death più accessibile sterzando ma non troppo perché qui l’aggressività permane.
Ascoltatevi la prima traccia “Stormbringer” che è una marcia epica e distruttiva aperta da un riff puramente hard ma che poi cambia registro; si va di pari passo con la semi titletrack seguente che è un bel death massiccio, pesantissimo in mid tempo con riffoni dissonanti doom e con un cambio di tempo che diventa una sfuriata con doppia cassa innestata
Adesso veniamo al cosiddetto “pomo della discordia” almeno secondo dei miei cari amici che lo hanno ascoltato e sono rimasti abbastanza basiti; perché “King of the sun” è un pezzo con dei riff hard anni 80 che sono piacevoli ed un tiro pazzesco con il vocione del buon Simon Olsen che duetta con l’ospite speciale Jesper Binzer dei D – A – D o Disneyland After Dark che dir si voglia; c’è anche una goduriosa sezione cadenzata marziale ed epica ma poi si riprende e bisogna dire che il tutto funziona
Ci sono anche delle piacevoli digressioni come i riffoni stoner/doom in “Imp of the perverse” oppure la strumentale in bilico tra heavy classico e punteggiature hard “Light of the beacons”.
Devo dire che questo album non è malaccio, certo i puristi inorridirebbero, ma qui non c’è una completa fuga in avanti senza tenere conto del proprio passato, consigliato alle menti aperte.




Recensione a cura di Matteo Mapelli

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