Con il loro secondo full-length, intitolato
"Sundrung" e pubblicato da
Avantgarde Music nel settembre 2025, i
Nexion tornano a imporsi come un'interessante realtà dell’
Icelandic Black Metal contemporaneo. Il titolo, che in antico islandese significa
“disgregazione, dissoluzione”, introduce un concept apocalittico che riflette caos cosmico e frattura spirituale: temi ricorrenti nell’immaginario della band.
Si potrebbe affermare che questo nuovo lavoro affondi le radici in formazioni come
Potentiam,
Momentum e
Svartidauði. Non è un caso, infatti, che i membri provengano, o abbiano avuto a che fare, proprio con questi complessi, i quali hanno contribuito a definire l’attuale panorama della fiamma nera islandese.
"Sundrung" si inserisce pienamente in tale tradizione, proponendo un sound tipico dell’Icelandic Black Metal: dissonante, moderno e complesso. A tratti emergono suggestioni folk e atmosfere epiche, quasi vichinghe, che donano respiro e solennità alla struttura dei brani. Non sono assenti melodie ricercate, ma gran parte del disco è dominata da passaggi violenti e serrati, intrisi di ferocia.
Accanto a queste sezioni, si percepiscono elementi ritualistici e tribali che potrebbero ricordare artisti come gli
Árstíðir Lífsins, pur mantenendo una connotazione più estrema e aggressiva.
Il risultato è un album affascinante, capace di evocare immagini arcaiche e dirompenti, senza mai rinunciare alla brutalità tipica del genere.
Un lavoro consigliato a chi ama le sonorità, oltreché dei nomi già citati, di progetti come
Sinmara, altro attore cruciale della scena islandese.
In sintesi,
"Sundrung" conferma la capacità dei
Nexion – già abbozzata nel debut
"Seven Oracles"(2020) – di fondere tradizione e innovazione, consegnando un’opera tanto oscura quanto evocativa, seppur ancora non propriamente distintiva.
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