Fosse uscito nella seconda metà degli anni ottanta questo disco sarebbe probabilmente diventato un’importante fonte sonora per la cinematografia e i telefilm dell’epoca, e, forse, di qualcuna delle sue eccellenti canzoni si ricorderebbero anche i meno avvezzi alle sonorità
hi-tech AOR.
Invece “
Edge” fu pubblicato nel 1999 dall’etichetta personale del suo autore (la 7th Floor Records) e così credo che non siano in molti a considerare
Michael Sciuto un polistrumentista, cantante e compositore sopraffino, poco noto (non so in quanti si ricordano la sua militanza nei Banging Rush, sempre con il fratello
Tony …) a dispetto delle sue considerevoli qualità artistiche.
Non “aiuta” molto nemmeno il genere proposto, dalle nostre parti apparentemente non molto apprezzato, salvo poi riconoscere nei suoi esempi più popolari (penso, per esempio a “
No easy way out” di
Robert Tepper, a “
Maniac” di
Michael Sembello o a "
Heartbeat" dei Red 7) il perfetto complemento musicale a scene leggendarie.
Ebbene, “
Edge” è un’
operina davvero intrigante, in cui le tipiche caratteristiche del settore, e cioè un misto di
rock,
pop,
funky e
soul, irrorato da quintali di tastiere, ritmiche sgargianti e corposi
groove di basso, si sublimano attraverso melodie raffinate e contagiose, ben pilotate dalla voce suadente di
Sciuto.
Così, se i brani e gli artisti succitati (o formazioni più “oscure” come What If, Body Electric e Life By Night …) vi “sbloccano un ricordo” (come dicono quelli bravi e
à la page …) e allo stesso tempo gradite quanto prodotto da
songwriter del calibro di
Michael Morales,
Clif Magness e
Stan Bush, non potete proprio farvi sfuggire l’occasione di aggiungere l’albo in questione alla vostra preziosa collezione discografica.
Un’opportunità offerta (in sole trecento copie su
Cd, quindi affrettatevi …) dalla sempre preziosa sezione
Classixx della
Pride & Joy Music che ripropone il disco addizionandolo di tre pregevoli
bonus track.
Per quanto riguarda i dettagli sui contenuti della raccolta, direi che non rilevo momenti veramente controindicati e ciononostante considero “
Living on the edge”, “
Broken heart in paradise”, “
Every night I wonder”, la notturna “
Our love” e poi ancora "
Art of love” e “
Stand by me” autentici gioiellini di una tipologia espressiva ancora capace di imponenti cariche emotive e di una spiccata capacità evocativa.
Qualche piccolo “eccesso” di
black music o di
synth-pop potrebbe rischiare di mettere a dura prova la scorza dei
rocker “duri e puri”, ma sono sicuro che, magari in “privato”, anche loro si lasciano affascinare dai ritornelli da canticchiare, dalle atmosfere per “sognare” e dai ritmi per ballare … “
Edge” di
Michael Sciuto in questo senso, non delude.
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