Cult Burial - Collapse Of Pattern, Reverence Of Dust

Copertina 8,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2025
Durata:42 min.

Tracklist

  1. VINCULA
  2. COLLAPSE
  3. AETHER
  4. MIRE
  5. ENTHRALL
  6. BESEECH
  7. VESTIGE
  8. SEETHE

Line up

  • Simon: guitars, bass
  • Cesar: vocals

Voto medio utenti

Una luce fioca, in fondo al tunnel. Riesco ad emergere, per pochi secondi, alzando le mani al cielo, per poi cadere di nuovo, inesorabilmente, nell'oscurità. E come rappresenta bene la copertina, il nuovo lavoro degli inglesi Cult Burial è un perfetto esempio di malignità e animosità allo stato puro. Pochissimi attimi di respiro nella proposta di quest due ragazzi, un death metal dalle tinte oscure, soffocanti, che prende all'improvviso e non lascia più andare, dove ci sono brevissimi momenti che vanno a sfociare nel doom di band come Asphyx, e dove il growl profondo e lacerante di Cesar non sembra voler concedere spazio a risalite per prendere aria. La band, attiva già dal 2020 e con due album alle spalle, è decisamente cresciuta negli ultimi anni e senza prendersi uno stop, avendo anche già 2 EP alle spalle, uno pubblicato agli inizi di carriera, e il secondo nel 2021. Non parliamo, fortunatamente, di un death metal con tecnicismi fini a sè stessi, dove la canzone diventa solo un mero pretesto per mostrare i muscoli, o al contrario dove la violenza sonora e il suonare più veloce di tutti è la prerogativa principale, con la conseguenza irrimediabile di suonare uguale alle altre millemila band nel genere. No, qui i Cult Burial dimostrano un ottimo songwriting e la volontà di voler crescere ancora.

Ci troviamo davanti a 45 minuti scarsi (punto a favore) dove l'anima dell'ascoltatore viene continuamente fatta a pezzi, ricomposta, e nuovamente disintegrata davanti a canzoni come l'iniziale 'Vincula', o dai sali e scendi di una 'Aether'. Punto di forza è senza dubbio la quasi teatralità che il gruppo riesce a creare, tra riff che improvvisamente rallentano e a melodie dal sapore sinistro, vedasi una 'Vestige', alterate a momenti di pura e semplice distruzione come su 'Beseech'. Funziona, e di molto, il proporre pezzi dalla durata essenzialmente breve ma di impatto, e dove si riescono a costruire momenti di pathos non indifferente. Anche la produzione, sulla quale potrebbe essere mossa la critica di non essere abbastanza incisiva o più pulita, nei suoi difetti (anche se onestamente, non me la sento di definirli così), fa il suo lavoro, donando alle chitarre quel suono sporco, che sembra venire direttamente dall'oltretomba, e che in simbiosi con una batteria originale e mai troppo statica riesce a dare la combinazione vincente.

'Collapse of Pattern, Reverence of Dust' si pone, senza dubbio, tra le migliori release in ambito death metal di questo 2025, tra fascino decadente, pessimismo, annientamento sonoro, e un viaggio nell'oscurità che darà sempre meno spiragli di luce, rendendo impossibile la risalita... ma vale davvero la pena risalire?

Recensione a cura di Francesco Metelli

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