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Flotsam And Jetsam sono purtroppo ricordati dai più non tanto per meriti artistici, quanto per essere stati il gruppo dell'ex-bassista dei Metallica Jason Newsted. Eppure i Dogz, così si chiamavano agli esordi, non hanno molto da invidiare ai gruppi del genere consegnati alla storia: nati nell'autunno del 1982 a Scotsdale, in Arizona, per mano di Jason Newsted e Kelly David Smith, cambiarono nome nel 1983 diventando Flotsam And Jetsam. Nel 1985 registrarono due demo che valsero loro l'interessamento da parte di Brian Slagel (Metal Blade): "Metal Shock" (4 songs) prima e "The 1985 Bootleg" (5 songs), più la partecipazione alla compilation "Speed Metal Hell II" nel 1986. La consacrazione arriva però con l'inclusione di "I Live you Die" nel settimo volume di "Metal Massacre" (assieme a prestigiosi nomi quali Detente, Juggernaut, Sentinel Beast, etc...).
Il debutto, "Doomsday for the Deceiver" arriva nel luglio del 1986; prodotto dallo stesso Brian Slagel assieme ai Flotsam And Jetsam, l'album contiene dieci tracce fenomenali, dalla furiosa opener "Hammerhead" alla strepitosa "Metal Shock". L'inizio non sarebbe potuto essere migliore, con una "Hammerhead" che, guarda caso, rimanda a quel primo speed/thrash alla Overkill dove sono fortissime le influenze heavy tout-court; la voce calda ed espressiva di un giovane e acerbo Eric A.K., l'inarrestabile basso plettrato in primo piano, e i grandi riff della coppia Gilbert/Carlson sono i punti di forza del lavoro, senza dimenticare il lavoro davvero perfetto di Kelly David-Smith dietro le pelli, in possesso di una precisione e di una tecnica superiore alla media dei gruppi thrash arruffoni dell'epoca. Se in fase ritmica le due chitarre mostrano grandi cose, grazie soprattutto ad un riffing vincente in grado di unire sapientemente melodie e aggressività, lo stesso non si può dire dei solismi, che lasciano abbastanza a desiderare sia sul piano dell'esecuzione che del tocco; sia chiaro, però, che ciò non sminuisce certo la bellezza di un disco che va indubbiamente inserito nella top 20 degli album più rappresentativi e migliori del thrash statunitense. Bisogna però dire che era assolutamente evitabile l'introduzione strumentale alla conclusiva "Der Fuhrer", con una chitarra solista evidente scordata.
"Doomsday for the Deceiver" è un album estremamente vario, anche perchè include in sè brani composti in diversi periodi della carriera della band: si passa dall' heavy/speed di "Metalshock" o "Desecrator" al thrash ortodosso e tecnico della title-track. A livello di tematiche si va dagli scenari orrorifici alle liriche impegnate, come in "Doomsday for the Deceiver" (sulla guerra fredda) o "Der Fuhrer", condanna senza appelli della Germania nazista e del proprio folle condottiero Adolf Hitler. E' proprio nella title-track che Eric A.K. da' il meglio di sè, con una prestazione vocale toccante e ricca di pathos. Nel complesso questo debutto del 1986 è uno di quei dischi da avere assolutamente: stilisticamente personali e originali, i Flotsam & Jetsam seppero unire melodie tutt'altro che banali ad aggressive soluzioni tipiche del thrash, senza scordare tempi cadenzati heavy metal dal vago sapore epico. Purtroppo con l'uscita di Jason Newsted, autore di tutte le songs del debutto assieme a Edward Carlson, i Flotsam And Jetsam persero il proprio leader e creatore, e non seppero più raggiungere i livelli altissimi di "Doomsday for the Deceiver", anche se i successivi "No Place for Disgace" e "When the Storm Comes Down" non sono affatto brutti dischi.
Nota: La stampa in vinile della canadese Banzai Records riporta la track-list errata sul retro del vinile, ma contiene i brani nel giusto ordine.