Copertina 5

Info

Anno di uscita:2025
Durata:non disponibile
Etichetta:Transcending Obscurity Records
Distribuzione:Transcending Obscurity Records

Tracklist

  1. NEFARIOUSLY SCINTILLATING THROUGH VACANT GALACTIC RESERVOIRS
  2. HORRIFYING GLIMPSES OF INCONCEIVABLY DEMENTED CITYSCAPES
  3. PESTILENT HINTS OF DARKENED MALODOROUS VIBRATIONS
  4. SWOLLEN TORSOS ADORNED WITH PUSTULATING HEXAGONAL CRANIA
  5. SICKENINGLY VAGUE ANATOMICAL SILHOUETTES
  6. SPONTANEOUS RECOLLECTIONS OF UNWITNESSABLE ATROCITY
  7. SEEPING THROUGH ANCIENT TRANSDIMENSIONAL CORRIDORS
  8. AN UTTERLY TENANTLESS WORLD OF AEONS-LONG DEATH

Line up

  • Evan Daniele: All instruments, Vocals, Songwriting, Lyrics

Voto medio utenti

“Nefarious Scintillations” rappresenta il quarto full-length per il progetto solista statunitense Dead and Dripping, pubblicato sotto l’etichetta Transcending Obscurity Records. Evan Daniele, unico membro e responsabile di ogni sezione strumentale e vocale, tenta con questo lavoro di spingere ulteriormente la propria formula verso un Brutal Death Metal che oscilla tra le coordinate dei Suffocation e dei Cannibal Corpse, con incursioni in territori più tecnici alla Cryptopsy e momenti d’impronta slam sulla scia dei Devourment.

Tuttavia, il risultato complessivo è piuttosto deludente. L’assenza di una formazione vera e propria si percepisce chiaramente: le composizioni soffrono di una struttura poco organica e di una mancanza di coesione interna che rende l’ascolto faticoso. La produzione, poi, risulta eccessivamente grezza — con un basso sproporzionatamente in evidenza e un impasto sonoro caotico che, in molti frangenti, rende quasi incomprensibile ciò che accade nei vari strati strumentali. Trattandosi di un genere già di per sé complesso e denso, una maggiore cura in fase di mix e mastering sarebbe stata indispensabile.

Sul piano compositivo, il disco non riesce mai a decollare: i passaggi tecnici non sono sufficientemente tali, limitandosi a un’esecuzione arzigogolata, confusa e poco rifinita, mentre le sezioni più lineari mancano completamente di incisività e di quell’impatto “earcatcher” necessario a rendere memorabile un lavoro del genere.

Un album purtroppo scadente, che conferma il progressivo impoverimento d’idee del progetto e, per quanto mi riguarda, sancisce un definitivo allontanamento da Dead and Dripping. A mio avviso, ben inferiore anche al suo già non particolarmente brillante predecessore, "Blackened Cerebral Rifts" (2023).

Recensione a cura di James Curzi

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