Nei primi anni di carriera i Savatage furono autori di classici dell’heavy metal da non sfigurare con gli album storici dei Judas Priest e degli Iron Maiden; con gli anni il talento artistico di Jon Oliva porterà i Savatage al successo attuale grazie ad un sound molto ricco di arrangiamenti sinfonici e orchestrali, molto lontano dalle sfuriate metal degli esordi. “Sirens” è l’album d’esordio pubblicato nel 1983, registrato negli storici Morrisound Recording Studio di Miami, il sound della chitarra è dirompente anche se il basso budget messo a disposizione rende il suono cupo, ma tanto basta per apprendere il verbo del purissimo heavy metal scaturito dai solchi di “Sirens”.
La prima formazione dei Savatage era ben diversa da quella attuale, il fratello Jon Oliva era stabile dietro al microfono, Criss Oliva alla chitarra (musicista ricco di talento autore di immortali riffs), Steve Wacholz alla batteria (rimarrà in seno alla band per tanti anni suonando in tutti i capolavori) e al basso Keith Collins.
La prima canzone è la title-track, con il primo album ed almeno in altri tre i Savatage saranno autori di title-track memorabili, “Sirens” inizia con un breve arpeggio accompagnato dal suono delle campane che fanno da preludio al disastro totale, riff heavy molto cupo sezione ritmica che si muove a passi di mammoth per quanto è pesante e gli screaming di Jon Oliva che sembrano uscire dall’oltre tomba. Da brivido il break centrale in cui viene ripreso il tema iniziale con le campane suonate a morte, il ritorno del riff portante e le urla strazianti di Jon, “Sirens” entra di diritto tra i classici heavy metal di tutti i tempi; “Holocaust” ha un riff degno di Tony Iommi, grande musa ispiratrice di Criss, l’intensità scaturita non da un attimo di respiro e ci si ritrova sepolti sotto una colata lavica di puro metallo.
Keith Collins è un bassista che non passerà di certo alla storia ma di sicuro lascia il segno in quanto il suo basso forma una base ritmica pesantissima con la batteria di Wacholz, altro classico con “I believe” breve arpeggio acustico seguito dagli assoli di Criss per una cavalcata metal che ancora oggi fa proseliti durante l’esecuzione live, senza fiato il finale tiratissimo con Criss ispiratissimo durante gli assoli. Altra mazzata ultra heavy con “Rage”, mai più sentiti i Savatage così incazzati, con Jon che non si risparmia un attimo lanciando urla strazianti (lo adoro!!), il tutto condensato in 2’ e 38” di furia cieca.
“On the run” rimane uno dei capolavori ritmici di Criss Oliva, notare che la linea di chitarra durante la fase di registrazione è una sola e solo gli assoli sono stati sovraincisi, in questo modo si riesce ad apprezzare fino in fondo la successione dei vari riffs; splendida la voce malsana di Jon in “Twisted litle sister” il quale mette in mostra non solo la parte aggressiva ma una notevole propensione melodica, ancora una volta notevoli le linee di basso disegnate da Collins. Senza tregua si prosegue con “Living for the night” e “Scream murder” con sfuriate di heavy metal libero da compromessi, unico momento di calma con “Out in the streets” pezzo nel quale la tensione cala, con Jon più rilassato nel cantato e Criss sempre abile negli assoli.
“Sirens” è stato ristampato in varie versioni, lo si ritrova con l’aggiunta di due pezzi “Lady in disguise” e “The message” oppure con l’aggiunta del mini-Lp “The dungeons are calling” oltre i due pezzi appena citati e una versione live di “Sirens”.