Il rock demenziale è uno dei generi musicali più difficili in cui cimentarsi. Passare dalla trivialità pura al cattivo e sconfinare nel trash più casereccio è un attimo. Gli isontini Brutti e Impossibili si trovano a metà strada esatta. Il loro "Orgogliosi Di Ritenere Le Feci" suscita ilarità in più di un caso, grazie ai testi scanzonati (vero punto forte del genere!), dedicati ai soliti temi "scottanti": sesso, gli anziani, gli extracomunitari, il papa, l'incubo della bellezza che sfiorisce e via sproloquiando. Ma è sempre più un sorriso accennato che una grassa risata. Manca il cosiddetto hit, il pezzo che ti faccia cascare dalla sedia, colto a ridere a crepapelle e preso da un immancabile male ai muscoli addominali alla fine del pezzo (un pò come mi succedeva ascoltando gli album di Elio e Le Storie Tese, degli Skiantos, di Marco Carena e delle Trombe di Falloppio, gloria torinese recentemente tornati alla ribalta). La base musicale è davvero scarna, la batteria soffre di una registrazione non ottimale (a volte sembra di sentire un set di pentole di quelle che vende Mastrota), ed i pezzi in generale sembrano costruiti quasi esclusivamente per supportare le liriche e basta. Non mancano degli episodi sopra la media: l'opener "Stupratore", la seguente "Giù l'Anziano dal Divano" e "Se Mi Lavi il Vetro" contengono delle buone intuizioni, ma vanno lavorate di più, soprattutto a livello musicale. Carino invece il booklet corredato di tutti i testi e di simpatiche immaginette, rappresentative di ogni singola canzone, e di simpatiche foto dei due ceffi Brutti e Impossibili intenti a... fare ciò che dichiarano orgogliosamente nel titolo! Così come bello è il maialino (simbolo della band) che campeggia in retrocopertina, affettato in parti che rappresentano le otto canzoni.
Come si diceva una volta, rimandati a Settembre.
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