Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2025
Durata:44 min.
Etichetta:Inverse Records

Tracklist

  1. THE ART OF GRIEVING
  2. IN A STATE OF AGONY
  3. FRAGILE CHAPTERS
  4. GONE
  5. ZERO
  6. UNDER THE WAVES
  7. INADEQUATE
  8. TEAR-BLIND
  9. REPENTANCE

Line up

  • Tomi Tikka: guitars
  • Jari Hokka: vocals
  • Kalle Varonen: drums
  • Saku Tammelin: keyboards
  • Janne Salmelin: bass, vocals (clean)
  • Joonas Vesamäki: guitars

Voto medio utenti

Quando in 3 anni pubblichi due dischi che vanno dal molto bello all'eccellente ("Riven" e "Solitarian") significa che stai alzando l'asticella al livello dei migliori gruppi del genere e che - per un malato di death/doom melodico come chi vi parla - generi aspettative importanti per il nuovo disco.
E' il destino dei finlandesi Shadecrown, sestetto in giro ormai da oltre 13 anni che ha dato abbondanti prove della propria bravura nei primi 3 dischi della carriera.

Arriviamo quindi a "0", il quarto full rilasciato come sempre dalla sicurezza Inverse Records ed al perchè (lo avrete capito dal voto in calce) mi ha lasciato un brutto senso di amaro in bocca e di netto passo indietro.
Formazione invariata in studio, servono meno di 10 secondi a "The Art of Grieving" per far riconoscere le peculiarità che tanto ho apprezzato nella band, ma ne servono anche purtroppo altrettanti durante il trascorrere del brano per far nascere le prime perplessità: troppi break moderni, troppi stacchi quasi 'core ed una sensazione diffusa di poca fluidità.
E questa prima impressione verrà confermata durante l'ascolto di tutti i 9 brani di "0" in cui gli Shadecrown vogliono coprire l'intero spettro del death melodico moderno, dai passaggi più pesanti al maliconico allo sdolcinato con fraseggi di synth, duetti di chitarra come sempre efficaci, archi e duetti tra vocals gutturali ed aspre ed eteree ugole femminili ("Tear-Blind" è zuccherosa in modo eccessivo).

Tutto questa soverchiante abbondanza - condotta in modo impeccabile da quelli che restano musicisti di prim'ordine - finisce per essere "troppo di tutto": troppo appiccicosa e sdolcinata, troppo ricca di suoni diversi, risultando quasi in alcuni punti la colonna sonora di una rom-com (non esattamente un complimento per un disco che dovrebbe restare ancorato al death/doom metal).
Credo che comunque in molti ascoltatori apprezzeranno "0" proprio per la varietà di soluzioni proposte, mentre i vecchi rompiscatole come me guarderanno con una punta di nostalgia i lavori passati, mantendo però inalterata la fiducia nel prossimo disco che Jari Hokka e compagni si sono meritati.
Il tempo ci dirà....

Shadecrown - "The Art of Grieving"


Recensione a cura di Alessandro Zaina

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