Recensire lavori come questo debutto del tastierista greco, costituisce sempre un impegno notevole per me. Pur di valutarli in maniera quanto più attendibile possibile, si è costretti a doverseli sorbire per tutta la loro durata e per ben più di un ascolto. Polpettoni strumentali di prog metal, neoclassicismo, puro virtuosismo poco ragionato, shred a manetta come questo, sorretto ritmicamente da una fredda drum machine, non costituiscono affatto un ascolto piacevole per me.
Aggiungiamoci anche una tracklist di ben diciassette episodi (benchè non di lunga durata media) e la noia regnerà incontrastata.
Sì, certo, non mi sembra nemmeno una buona mossa citare nel booklet tutte le proprie possibili influenze, perchè si finisce inevitabilmente per esserne schiacciati nel paragone: Keith Emerson (eh la peppa!!...se l'è andato proprio a scegliere!!!), Rush, Tribal Tech, Fates Warning, Kansas, Kevin Moore, Sieges Even, Jens Johansson e diversi altri.
Pochissimi gli episodi o momenti gradevoli, ma in generale non ci vuole molto tempo perchè l'attenzione si distolga dai monotoni solismi, per seguire unicamente ciò che accade nell'accompagnamento e finedo per considerareli solo una fastidiosa zanzara. Questo è forse il più grande smacco che , ahilui, un musicista possa subire, ancor peggio di un pessimo apprezzamento. Significa aver detto il nulla.
E' indubbio che le doti a Bob non manchino tecnicamente ed anche in quei pochi sprazzi melodici presenti sul cd fa trasparire un'apprezzabile propensione per il ragionamento. Perchè non metterla in pratica, allora?
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