I Savatage sono una di quelle band che nel corso della propria carriera si è evoluta con costanza, anche se a volte in maniera discutibile, e l’operazione di ristampa degli album registrati per la Atlantic da parte della SPV permette anche ai metalkids dell’ultima ora di apprezzare il percorso musicale intrapreso da Jon Oliva e soci. In tutta onestà queste ristampe non sono nulla di eccezionale, un po’ perché il remastering non è così evidente, complici le ottime produzioni che i Savatage hanno sempre avuto, un po’ perché le foto inedite decantate dal bollino incollato sulla confezione proprio non ci sono e un po’ perché la scelta delle bonus track è quasi sempre discutibile. L’aspetto che potrebbe interessare sono le 4 pagine biografiche all’inizio di ogni booklet, che messe assieme potrebbero costituire una interessante mini biografia della band, però direi che non è abbastanza per convincere qualcuno a comprare sei dischi.
Il primo album della serie è Power of the Night, datato 1985 e destinato a rimanere uno dei migliori album di heavy americano anni 80. Il suono dei Savatage di allora è completamente diverso da quanto prodotto di recente: tantissime le chitarre, tastiere pressoché assenti e il cantato di Jon Oliva pur essendo istintivo e per nulla impostato è su livelli di grazia mai più raggiunti. Criss Oliva, il compianto fratello di Jon, stupisce con un riffing incisivo, potente, furioso che è la vera arma in più di questi Savatage. I 10 brani che compongono Power of the Night brillano per freschezza, spontaneità e gusto (la title track su tutte) e non mancano delle sperimentazioni, come l’hard rock di Stuck in You e Hard for Love, che probabilmente sono il preludio a ciò che la band sperimenterà con il successivo disco.
La ristampa non si conclude al decimo brano perché come ho già detto ci sono due bonus tracks che dovrebbero impreziosire il lavoro. Il condizionale è d’obbligo perché trovo assurdo inserire due bonus track registrate da un’altra formazione una nel 1987 (la title track) e una nel 1990, Sirens… che pur essendo una grande canzone non ha motivo di essere inserita in questo album. I brani dal vivo non sono nulla di speciale e fondamentalmente è inutile aggiungere due canzoni alla fine del disco, perchè chi ha già Power of the Night certo non lo ricomprerà per due miseri pezzi. Non sarebbe più sensato inserire solo le canzoni originali (insomma Power of the Night deve finire con la lenta In the Dream, non con Sirens dal vivo!) e fare un booklet davvero degno di nota?
Il voto è al valore storico dell’album, assolutamente fondamentale per la scena americana e non, ma il giudizio sulla ristampa in quanto prodotto da vendere non è per nulla positivo e io vi sconsiglio l'acquisto. Se invece non avete questo cd, dal momento che è un mid price, comprate pure...
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