Questo four pieces combo germano – svedese, che si presenta sotto il nome di Revolver, è l’ennesima prova di come un genere fresco e divertente come il Rock and Roll possa divenire monotono e stopposo qualora vengano a mancare le idee in fase di songwriting. Nonostante che l’album abbia un’eccellente produzione, partorita nei celeberrimi Sunlight Studio dal noto Tomas Skogsberg (già con Entombed), una confezione accattivante (guardate bene la sagoma della dolce pulzella e ditemi cosa ne pensate di quei capezzoloni!!), ed una grandissima prima track che prende il nome di “Broken Glass”, giunti al quarto pezzo l’istinto di togliere il platter dal lettore cd assale l’ascoltatore e, a meno che non si è masochisti, la conclusione è facilmente immaginabile…Poche idee e per lo più prese in prestito da bands più blasonate…Non mi resta molto da dire se non che se volete ascoltare un po’ di Rock and Roll, sporco e fumoso, di quello vero, beh, andate sul sicuro con i Motorhead (alla storia non si insegna), se volete un pò di Rock and Roll lurido e fangoso, ritirate fuori dal cassetto gli Entombed, se volete Rock and Roll di classe (ri)gustatevi per l’ennesima volta i Kiss…se volete divertirvi, distruggetevi, sono sicuro che avete già con voi i Backyards Babies, se volete un Rock and Roll ruffiano e glammeggiante di ottima fattura, beh, gli Hardcore Superstar sono lì ad aspettarvi e se volete sentire un po’ di real Desert Rock, stonerizzatevi con i Kyuss. “The Unholy Mother Of Fuck” (tra l’altro questo titolo è veramente di cattivo gusto) è un album insipido e stucchevole e non merita di essere sicuramente annoverato tra le realise del 2002. Sinceramente di questi Revolver non se ne sentiva il bisogno…per il sottoscritto, tutto viene rimandato al prossimo album, con la speranza di sentire qualcosa di diverso.
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