Nata come divertimento e side project di Jon Oliva e Paul O'Neil, rispettivamente leader/tastierista e produttore dei Savatage, la Trans-Siberian Orchestra nel corso degli anni ha assunto un ruolo sempre più importante per i due musicisti spingendoli in tempi recenti a preferire questo progetto, di grande successo negli Stati Uniti, addirittura all'importante band madre. Nell'ambito della Trans-Siberian Orchestra è raccolta l'intera line up dei Savatage, accompagnata da un immensità di ospiti, soprattutto cantanti, che donano a questa all star band l'ampiezza e la varietà di una ipotetico musical rivisto in chiave metal. In attesa de nuovo lavoro di Paul O'Neil e soci, quindi, la SPV ha deciso di ristampare i primi due lavori della band, datati rispettvamente 1996 e 1998, in un'unica confezione dotata di entrambi i booklet originali; le differenze rispetto alle precedenti edizioni praticamente non sussistono, il prodotto è quindi diretto a chi, ai tempi, avesse incontrato difficoltà nel reperire i dischi. Sia "Christmas Eve And Other Stories" che "The Christmas Attic" si muovono su coordinate sonore non lontane dai momenti più pomposi e tranquilli degli ultimi Savatage; non a caso il progetto Trans-Siberian Orchestra è nato sull'onda dell'entusiasmo generato da "Christmas Eve/Sarajevo 12/24", brano strumentale contenuto su "Dead Winter Dead". In entrambi i casi i testi trattano di un concept legato al natale, ai buoni sentimenti ed a tutti i classici stilemi che siamo abituati a veder legati a queste festività... decisamente un territorio lontano dall'attitudine heavy metal; I brani, in prevalenza ballad, puntano infatti su un pubblico lontano dal target dei Savatage, cercando di mettere in mostra il versante più sinfonico, melodico e "popolare" delle personalità dei musicisti coinvolti. Il risultato, purtroppo, spesso non è quello desiderato e non è raro che Jon Oliva & Co. si trovino a peccare d'ingenuità o di eccessive cadute di stile, dando vita a brani alquanto pacchiani e di cattivo gusto. Risultano comunque interessanti alcuni spunti, molto vicini a "The Wake Of Magellan", e soprattutto le eccellenti prestazioni vocali di gran parte dei cantanti presenti su questo progetto, vero fiore all'occhiello di entrambi le produzioni. Una band che probabilmente potrà interessate solamente i fan più accaniti del combo floridiano, coloro i quali ambiscano a collezionare tutto ciò che porta il nome Oliva nei credits (Dr. Butcher compresi); il resto dell’universo, invece, può tranquillamente passare oltre.
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