Strano destino quello dei Primesth…una band svedese adottata dagli Stati uniti con un disco, “Underneath the surface”, già distribuito oltre oceano niente meno che dalla Reprise ed un sbarco in Europa indie che si farà attendere non prima della prossima estate. Come antipasto arriva un singolo di due pezzi praticamente dedicato alla stampa ed una ricca biografia che voi lettori non leggerete ma in cui la band racconta gli esordi nei concerti locali, di un viaggio negli States illuminante, dell’incontro della vita e del disco….insomma la solita storia da sogno preconfezionato, a parte le dichiarazioni dei Primesth sulla sena svedese avara di rock e metal ( a me non pare!) ed un sound rock ‘radio friendly’ sulla scia di Foo foghter, Weathus, Goo goo dolls. I due pezzi che compongono l’ep, “I ‘don’t envy you” e “Candy” suonano smaccatamente americani, (merito del sapiente mixing di Andy Wallace?) e ci offrono un prodotto di sicuro appeal ma poco eccitante. Due canzoni sono nulla per dare un giudizio completo ma se mi trovassi un loro video in heavy rotation su MTV e in classifica su ‘Total request live’ davvero non mi stupirei…capito l’antifona?
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