Sono completamente stordito dopo aver ascoltato l’album di questi svedesi Phrank. Okay, se giudichiamo l’album per la front cover del booklet e per il booklet stesso, la prima cosa che mi viene in mente, è utilizzare questo cd come supporto da inserire sotto i piedi del mio tavolone per evitare così che balli…ma fortunatamente, o sfortunatamente, la musica dei Phrank non combacia con l’infelice scelta stilistica dell’artwork, ma si presenta carica, altamente delirante ed apocalittica. Dunque…il combo svedese si muove attraverso lidi industriali, molto industriali, derivanti non solo dal concepimento delle songs, ma anche dall’utilizzo di alcuni “strumenti musicali improvvisati”, seguendo la filosofia della band culto Einsturzende Neubaten. E così, oltre al classico equipaggiamento e set – up da metal band, fanno capolino tubi di plastica, cisterne vuote d’olio utilizzate come drum kit, flessibili, classici rumori di derivazione “industria metalmeccanica”, trapani, martelli pneumatici e chi più ne ha, più ne metta, che si fondono su basi di pura derivazione Techno, Noise e Metal…per capirci, ora vi do la ricetta: fate conto di prelevare un quarto dei Ministry, un quarto dei Rammstein, un quarto dei Prodigy, un quarto di quell’attitudine punk che sembra latitare sempre di più nel sound di oggi (non a caso è presente la cover di ‘This Is Not A Love Song’, originalmente dei PIL), una spruzzatina di melodia qua e là ed una gocciolona di Nine Inch Nails; metteteli in una lavatrice scassata, accendetela mentre sotto casa vostra si stanno svolgendo dei lavori stradali ed al piano sopra il vostro, l’idraulico sta lavorando alle tubazioni del cesso, il tutto mentre vostro fratellino sta giocando al computer ad un volume astronomico ad uno di quei giochini futuristici del tipo ‘spara spara ammazza ammazza’ …e registrate quello che viene fuori…avrete il sound dei Phrank! A parte gli scherzi, questo cd è veramente violento, ottimamente prodotto (il che non è poco, visto il numero impressionante di strumenti utilizzati) e l’effetto globale a cui porta è quello di vivere una vita parallela in un futuro prossimo venturo, figlio dei vari Quake e di Blade Runner: ok, il platter è veramente infarcito di roba, ma comunque non lo lascerei da parte sullo scaffale del vostro negozio di dischi preferito, ma una ascoltatina gliela darei…volete provare come si sta all’interno di un video gioco o all’interno di un film stile The Matrix? Beh, allora potreste scoprirvi amanti di questo tipo di sonorità.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?