Panic Dhh - Panic Drives Human Herds

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2004
Durata:45 min.
Etichetta:Digital Hardcore
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. LEADER
  2. STERILE
  3. REACH
  4. SPARE
  5. AUTHORITY
  6. SIMPLEX (STARVE)
  7. NO MORE
  8. LATEM
  9. LINCTUS
  10. COMMON ENEMY

Line up

  • Robbie Furze: vocals, guitars, programming
  • Juliet Elliott: guitars
  • Antti Uusimaki: electronics, programming
  • Adam Lewis: drums

Voto medio utenti

Avere a che fare con una nuova uscita della Digital Hardcore Recordings significa necessariamente prepararsi ad affrontare un assalto sonoro di notevoli proporzioni, perché le band che quest'etichetta di solito propone non sono certo quanto di più canonico e tradizionale si possa trovare nell'odierna scena electro/industrial. "Panic drives human herds" non fa eccezione alla regola ed è a tutti gli effetti un disco estremo, ma ha il grande pregio di essere il frutto dell'unione di vari stili, e quindi di presentare brani che non suonano mai troppo uguali l'uno all'altro. Nelle dieci tracce incluse nel cd si può ascoltare un'ottima miscela di industrial metal anarcoide, techno hardcore e power noise scellerato, il tutto condito da vocals deliranti ad opera di Robbie Furze, uno che per forza di cose deve essere un pazzo scatenato se si diletta a cantare (??) in una formazione di questo tipo. C'è però una sorta di "ordine" nel caos prodotto dai Panic Dhh, grazie al quale la loro musica non può proprio essere definita come rumore allo stato puro. Accade infatti molto spesso che alla componente noise-elettronica si vadano ad aggiungere le chitarre, dando così vita ad un sound ibrido che non viene percepito come un qualcosa di casuale o illogico ma appare invece piuttosto "strutturato". Ci sono poi alcuni episodi nei quali il gruppo "rallenta" e propone addirittura sonorità un po' meno scioccanti di quelle descritte finora: un esempio di tutto ciò è rappresentato da "Linctus", sicuramente la composizione più melodica tra tutte quelle presenti, ma anche dalla traccia denominata "Simplex (Starve)", una delle più belle di questo lavoro visto che riesce a coniugare alla perfezione la ruvidezza dei suoni industrial e certe atmosfere oscure e cariche di drammaticità che sono presenti solo in questo pezzo. Tornando ai brani più furiosi del disco vorrei menzionarne alcuni particolarmente validi, come l'esasperata e potentissima "No more", l'aggressiva "Reach" (che piacerà molto ai fans di Alec Empire...) e la dirompente "Authority". Insomma, "Panic drives..." non è certo un album adatto ai palati fini: la musica che ci propone o la si ama o la si odia e non possono davvero esserci mezze misure!! Alle persone che apprezzano il genere è quasi inutile dire che i Panic Dhh sono una di quelle band capaci di regalare grosse soddisfazioni, a tutti gli altri invece consiglierei di stare decisamente alla larga da questa release...
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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