Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2002
Durata:39 min.
Etichetta:Osmose
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE SIXTH SENSE
  2. THE BIRTH OF TRAGEDY
  3. BURNING EYES OF RAGE
  4. PARADOX OF DEMOCRACY
  5. FALL OF THE EMPIRE
  6. SHROUD OF SECRECY
  7. SANITY'S THIN LINE
  8. GRAVE NEW WORLD
  9. DAWN OF DECADENCE
  10. PSYCHO-SADISTIC PSYCHOSIS
  11. INFERNAL DEATH (IN MEMORY OF CHUCK SCHULDINER)

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

I Ritual Carnage hanno sempre avuto una vita travagliata, costellata di cambi di line-up continui; nel 2002, con questo terzo full-lenght, la band nippo/americana capitanata da Damon Montgomery torna ad imporsi all'attenzione del pubblico dopo la buona prova di "Every Nerve Alive". I Ritual Carnage sono riusciti ad attirare l'interesse degli amanti del genere estremo grazie ad un tour di supporto agli Impaled Nazarene, tuttavia occorre da subito precisare che i quattro non possono assolutamente essere catalogati in quella branca del metal.
La proposta è niente meno che uno speed/thrash "vecchia scuola" che unisce molteplici influenze quali, come recita proprio la loro biografia, Razor, Exciter, Slayer, Onslaught e Forbidden.
La opener "The Sixth Sense" mostra immediatamente le potenzialità della band, che preme da subito sul pedale del gas. Il grande lavoro alle chitarre segue gli stilemi del più canonico thrash d'oltreoceano della metà '80: ritmiche rocciose, veloci ed ossessionanti trascinate dal drumming martellante e guarnite di assoli a lama di rasoio; a tutto questo va ad aggiungersi la voce aggressiva del bassista/cantante Damon, autore dell'ennesima prova positiva.
La band mostra più volte di essere in possesso di un buon livello tecnico, ma soprattutto di essere in grado di costruire songs possenti e taglienti quali "Burning Eyes of Rage", perfetta unione di Slayer e Exodus, "The Birth of Tragedy" o "Fall of the Empire", classiche thrash songs "sparate" di stampo U.S.A.
Non mancano nemmeno episodi al passo coi tempi, come "Grave New World", devastante mid-tempo che non potrà che rimandare ai tempi di "Vulgar Display of Power" dei Pantera.
Si ritorna però in fretta a sonorità più retrograde, grazie al finale tutto in crescendo che vede la micidiale accoppiata "Dawn of Decadence" / "Psycho Sadistic Psychosis".
Chiude il tutto "Infernal Death", sostenuta thrash-killer songs dedicata dalla band allo scomparso Chuck Shuldiner.
L'unica critica che si può rivolgere all'album riguarda forse la produzione, che ha il suo punto debole nei suoni di batteria, eccessivamente artificiali. Per il resto non si potranno che trovare punti positivi in questo terzo lavoro della band.
Certo, "Birth of Tragedy" non brilla particolarmente per originalità, ma spesso (e questo album ne è la dimostrazione) ciò non può che essere un bene. Un concentrato di thrash esplosivo unito a spunti speed metal ed a scelta più vicine al death dei tardi '80, che si fa notare per violenza e precisione, e che non potrà che farvi svitare la testa in un frenetico headbanging.
Un lavoro sopra la media, che mi sento di consigliare anche a tutta la vecchia guardia; chi invece si è da poco avvicinato al genere, dai Ritual Carnage potrà solo imparare quello che è il vero spirito del thrash metal: poco fumo e tanto arrosto. Da non farsi scappare.
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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