Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2002
Durata:56 min.
Etichetta:Peaceville
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. DELUXE POVERTY
  2. DAZE OF GRACE
  3. REJECT
  4. TRILOGY
  5. END OF AN ERROR
  6. NINE DAYS
  7. ANGEL KISS
  8. PHANTOM
  9. TONGUES
  10. CAANTOCK
  11. DELUXE POVERTY (Bullet Proof Monk Mix)
  12. ANGEL KISS (Poisonflow Mix)

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Non male questo platter dal titolo emblematico di ‘Audio Manifesto’, album con cui tornano sulle scene i Soundisciples, autori di un non brillantissimo debutto (‘Undefined’), di qualche anno fa. L’album, prodotto da Rick Dowding (già al lavoro con i Portishead, i Sunna ed i Massive Attack) si sviluppa su sonorità che si possono definire Nu Metal, ma che non corrispondono al pensiero comune del termine…per capirci, gli Slipknot e compagnia non c’entrano! I Soundisciples si muovono attraverso una musicalità filtrata dalle visioni industriali dell’ultimo Marylin Manson (quello di ‘In The Shadow Of The Valley Of Death’), l’elettronica di derivazione depechemodiana (vedi la splendida ‘Daze Of Grace’, la song più bella dell’intero album), qualche goccia di Rock’N Roll (vedi ‘Tongues’), l’aggressività velata di Nine Ince Nails, l’ispirazione dell’ultimo capolavoro di Mortiis – ‘The Smell Of Rain’ – (notare la somiglianza pressoché totale della voce in alcune songs, come l’opener ‘Deluxe Poverty’), l’eleganza dei Portishead, di cui sopra, (non a caso sul platter sono presenti lo stesso produttore ed il drummer turnista Ian Methews dei Portishead stessi…) e la proposta korniana…senza dimenticare gli Alice In Chains. L’album fila via liscio senza troppi intoppi, e devo dire che comunque l’effetto globale dell’album è senz’altro di gradevolezza, anche se alcune tracks, come ‘Trilogy’ (che fa il verso al Crossover di stampo Fred Durst & Co.) e i pessimi remix sia di ‘Deluxe Poverty’ che di ‘Angel Kiss’ (anche se quest’ultimo è un pelo meglio) non colpiscono nel segno, rimanendo un pochino fuori dal filo conduttore dell’album. In definitiva un album sicuramente migliore del precedente, che ci mette in mostra una band ancora in fase di crescita, ma che non arriva al top, che sarebbe qualitativamente molto elevato, visto all’enorme potenzialità che i Soundisciples sembrano avere.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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