Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2002
Durata:45 min.
Etichetta:Peaceville
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. PIERCED
  2. THE LIVING END
  3. POISONED CHALICE
  4. AFTER THE FLOOD
  5. ENTER THE MARTYRS
  6. THE DEMONS LAIR
  7. ARSENIC DREAMS
  8. STRYCHNINE
  9. THE BALDE
  10. LEAVE IT ALL BEHIND
  11. DESTROY – ADORE

Line up

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Finalmente Tomas Lindberg, alias Tompa, la voce principe dello screaming sia della scena europea che mondiale è tornato ai suoi massimi livelli espressivi: voce al vetriolo, abrasiva, diretta, demoniaca…come ci aveva lasciato all’epoca dell’ultimo splendido capitolo dei mai troppo compianti At The Gates! Musicalmente, questo secondo capitolo dei The Great Deceiver, che prendono il proprio monicker dal titolo di una song dei King Crimson, non si discosta moltissimo dal lavoro precedente di qualche tempo fa, tranne che per l’esaltante prova di Tompa e che per la costante ricerca delle melodie, ottimamente sviluppate tramite effettistica, come chorus e delay, con i quali il duo Wahlin/Osterberg non fanno altro che giocare continuamente, creando un’atmosfera malsana ed inquietante, dalle sfumature fangose, ma anche tanto capace di librarsi all’esterno delle casse dello stereo, una sorta – vi prego, prendete questo paragone con le molle – di ultimi Queen Of The Sone Age in versione Metal Core e sludge oriented!!!. Il songwriting delle songs ripercorre dunque, come accennato, bene o male la struttura e la concezione del Metal Core, di quello oscuro, tant’è che la definizione musicale di The Great Deceiver, che Tomas Lindberg stesso ha più volte espresso (“i The Great Deciver rappresentano i cugini più oscuri e più hardcore degli At The Gates”), sembra veramente calzare a pennello…anche se io aggiungerei ulteriormente la condizione della velocità delle songs, notevolmente più lente e sviluppate su tempi medi in rispetto alle composizioni dei Maestri Svedesi. L’album comunque va assaporato nella sua totalità, in quanto l’effetto qualitativo globale aumenta con il trascorrere delle tracks e con vari ascolti, allorquando le melodie, forse a volte acide e derivative da band seminali della prima musica dark, quali Joy Division, entrano completamente in circolo dell’ascoltatore. Buona prova, dunque, per i The Great Deceiver, una band che sicuramente in futuro sarà in grado di porsi sull’affollato panorama musicale che prende il nome di music business!
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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