Positivo platter per gli spagnoli (così almeno credo, non c’è traccia di bio) Viridiana, che presentano un musica che si può assimilare per certi versi, ma molto alla lontana, alla proposta musicale dei Nevermore, senza però sbilanciarsi nelle derivazioni Metal e senza il trade mark della band di W.D., ma anzi, pendendo verso il lato più Nu Metal Oriented, ove riffing di derivazione machinediana, sepulturiana, ma direi soprattutto meshugghiana hanno il sopravvento…proprio così, i Viridiana sono pesantemente ispirati dai Meshuggah, ma hanno in se comunque il sangue caliente, che li porta a sviluppare sempre e comunque choruses orecchiabili, per poi richiudersi su ritmiche sincopate e spezzate…almeno questo è l’andazzo dalla quarta song in poi (le prime due sono le due più sotto tono dell’intero album)…mi piacerebbe però soffermarmi un attimo sulla voce di Rapha…se da un lato il cantato in ispanico non mi soddisfa molto (in questo senso solo i Mago De Oz mi aggradano…e non poco), devo dire che il singer sciolina un’ottima prestazione e che il suo tono, ed il suo modo di cantare, più di una volta mi ha ricordato il nostro Francesco Renga, all’epoca di ‘Viaggio Senza Vento’, quando ancora era parte dei Timoria. Un buon album in definitiva, prodotto bene, con suoni morbidi e calibrati, che potrebbe aver un impatto positivo sul mercato, e che conferma come anche la “scena” spagnola (o latina che sia) sia in notevole fermento e crescita, e sia oramai pronta per esportare le bands in tutto il globo.