Dopo aver scalato le classifiche di mezzo mondo i R.H.C.P. sono scesi a compromessi pubblicando un album di sedici pezzi dai rari momenti vivaci, ma con molti pezzi slow quasi intimi, dall’atmosfera notturna quasi lunare con varie ballate acustiche.
Il singolo, pezzo che da titolo al nuovo cd, “By the way” lasciava presagire il loro classico sound fatto di funky schizzato con parti reppate, spesso violenti e bravi a miscelare la cultura negroide funky soul con il rock, invece si viene colti da noia in qualche passaggio e sinceramente lascia esterefatti una scelta simile.
“By the way” non faticherà a venderà e senz’altro verranno pubblicati svariati singoli, i pezzi hanno tutti un ottimo appeal commerciale, la voce calda di Kiedis si è ormai consolidata nei pezzi acustici anche se a lungo andare annoia pure lui visto che non è dotato di grande versatilità.
Sentire la sezione ritmica dei R.H.C.P. praticamente castrata è un peccato mortale, le linee ritmiche quasi atletiche così caratteristiche sono levigate per delineare un semplice accompagnamento alla linea melodica di ogni pezzo, Frusciante (sempre hendrixiano) è un bravissimo chitarrista, abile ad arricchire con qualche nota calda e piena di feeling canzoni senza mordente.
Ascoltando “By the way” a volte sembra di sentire gli Eagles e gli America, due nomi storici del west sound americano; visto che storicamente gli album di successo sono presi come riferimento per gli anni successivi sia per la produzione che i contenuti, non vorrei che i nostri amati gruppi rock pubblicassero album con dieci o dodici lenti, a questo punto cominceremo a considerare rock anche la cover (oscena!!!) di Britney Spears di “I love rock’n’roll” di Joan Jetts and the Black Cars.
Qualche altro recensore per descrivere “By the way” scriverà dei contenuti soul con molte parti acustiche e delle atmosfere relax che pervadono tutto il cd, sinceramente certi suoni me li aspetto da Chris Isaak e non da i Red Hot Chili Peppers.
Nel suo insieme il cd è molto easy listening e spesso quasi pop, ci sono pezzi piacevoli da ascoltare come “The zephyr song”, “Cabron” (country!), “Midnight” pezzo notturno (per appunto), la divertente “On mercury” (ricorda gli Smash Mouth) e la suadente “Venice queen”.
Prendendo a prestito una massima sanremese del Chiambretti nazionale, “comunque vada sarà un successo”.
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