Copertina 8

Info

Anno di uscita:2004
Durata:44 min.
Etichetta:My Kingdom Music
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. NIGHTFALL GUIDES INSOMNIA TO BE AN EVERLASTING MENTAL TORTURE, WITH THIS BEING THE CONSEQUENCE
  2. WE HAVE UNCOVERED A QUESTION AND NOW WE MUST UNEARTH THE ANSWER
  3. TO DIAGNOSE THE FORTUNES OF PARANOIA CONSUMING CONSCIOUSNESS AND SANITY
  4. LONG I FEARED THAT MY SINS WOULD RETURN TO VISIT ME, AND THE COST IS MORE THAN I CAN BEAR
  5. REASONS TO OPEN YOUR EYELIDS AND AWAKE THE APOCALYPSE IRIS IS TELLING YOU

Line up

  • Marco Kehren: guitars, bass & vocals

Voto medio utenti

Se "Mournument" a detta dello stesso Marco Kehren era più che altro un castigo per l'ascoltatore, il nuovo "Insomnia" non può rappresentarne la redenzione dopo aver affrontato la pena. Un album così nero, pesante, senza speranza non lo ascoltavo proprio dal precedente lavoro targato Deinonychus, un marchio di fabbrica che ci consegna la one man band olandese come uno dei gruppi più originali degli ultimi cinque anni. Non ho ancora sentito nessuno cimentarsi nella stessa proposta, né prima né dopo il progetto di Marco Kehren... segno che dopo più di dieci anni di attività l'opera Deinonychus ha finalmente trovato l'equilibrio con cui è in grado di raccontare le perversioni del proprio creatore. Con la nostra sintesi, che non vuole assolutamente riassumere le mille sfaccettature di un album come questo, passiamo alla terza canzone, dal titolo lunghissimo "To diagnose the fortunes of paranoia consuming consciousness and sanity". Forse il punto più alto mai toccato da Marco Kehren: un riffone iper-compresso, un growl superiore ed irriverente, un drumming particolarmente ispirato... e una sensazione di annullamento totale, di impotenza che porta a provare quasi claustrofobia. Vorrete uscirne quasi subito, ma la durata di quasi dodici minuti vi costringerà a restare incollati a questa realtà sperando di riuscire a sopravviverne. Quando poi le tonalità basse si fanno predominanti e i velocissimi blast-beat iniziano a confondersi, mi vengono in mente gli Aeternus di "Beyond The Wandering Moon", l'unico gruppo in grado di reggere il paragone con i Deinonychus in quanto ad oscurità ed annullamento totale. Giusto il tempo di un break centrale più melodico, e si ricomincia a tremare... sarà così per tutto il resto dell'album: cinque tracce lunghissime (anche i titoli non scherzano, vedere per credere) che non lasciano scampo all'ascoltatore, anche grazie ad una prestazione vocale terrificante. Tra profondissimi growling e screaming impazziti ed incontrollati in stile Burzum, Marco Kehren si conferma - e non si dimostra - una delle realtà più malate del panorama doom metal attuale.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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