Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:42 min.
Etichetta:Black Mark
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. FAR FROM GOD
  2. PLASMA PHANTASMA
  3. BASIC BLACK
  4. DOWN COLD
  5. COMA BURN
  6. 2ND LAST TO NOWHERE
  7. WAVECELL
  8. DROWNING OUT THE WORLD
  9. TAPES OF THEIR VOICES

Line up

  • M.D. Lodmalm: all instruments and vocals

Voto medio utenti

I Cemetary hanno una lunga storia alle spalle, suddivisa in varie fasi che cercherò di descrivere in maniera sintetica. La prima ebbe inizio nel 1992 (anno in cui vide la luce il debut "An evil shade of grey") e terminò nel 1997 (con la pubblicazione del cd "Last confessions"). In quel periodo uscirono anche altri tre album, nei quali la band svedese proponeva un mix tra death metal e sonorità di matrice dark. Ad un certo punto il leader del gruppo, Mathias Lodmalm, decise di tagliare i ponti con il passato e di dar vita a un altro progetto, denominato Sundown, che gli avrebbe permesso di esprimere al meglio la sua passione per le atmosfere goticheggianti. Nel 1999 si concluse anche l'esperienza con i Sundown (che nel frattempo avevano realizzato due dischi...) e il buon Mathias pensò bene di resuscitare la sua vecchia band (utilizzando il nome Cemetary 1213!), ma le cose non andarono per il verso giusto perché il lavoro che uscì, intitolato "The beast divine", non fu promosso adeguatamente. Negli ultimi quattro anni il musicista scandinavo si è preso una sorta di pausa di riflessione, dedicandosi alla composizione di musica elettronica e intraprendendo lunghi viaggi che lo hanno condotto in ben tre continenti. Adesso si ripresenta con un nuovo cd (nel quale ha fatto praticamente tutto da solo!), mentre il monicker è tornato ad essere quello degli inizi. L'evoluzione artistica che Mr Lodmalm ha compiuto in questo lungo arco di tempo è davvero notevole, difatti "Phantasma" è una release abbastanza particolare, che mescola elementi metal, gothic e industrial. I brani sono piuttosto vari e alternano momenti aggressivi e veloci a parti atmosferiche e rilassate, ma sempre caratterizzate da un sound oscuro e claustrofobico. Talvolta pare di ascoltare una versione soft/melodica della musica di Marilyn Manson (anche le vocals ricordano vagamente il singer americano), ma in generale l'album non dà l'idea di essere la copia spudorata di qualcosa di specifico, e ciò gioca sicuramente a suo favore... Insomma, devo proprio dire che il ritorno dei Cemetary mi ha impressionato in maniera positiva: non so se i vecchi fan della band potranno ancora apprezzarla, ma di certo essa troverà nuovi sostenitori tra coloro che amano la commistione di generi diversi, e in particolare tra i fan del cosiddetto alternative-metal...
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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