Copertina 7

Info

Anno di uscita:2005
Durata:55 min.
Etichetta:MTM
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. EVERLASTING LOVE
  2. I DON'T WANT TO HOLD YOU
  3. SAFE
  4. ANGEL
  5. LONELY
  6. STILL BELIEVE IN YOU
  7. WHAT ABOUT US
  8. SENDIN' ALL MY LOVE
  9. BACK ON THE STREET
  10. GRANDPA'S CHAIR
  11. I'M STILL BREATHING
  12. I CAN'T MAKE YOU LOVE ME
  13. LONELY (SOUL MIX) BONUS TRACK

Line up

  • Jay Miles: vocals

Voto medio utenti

Ognuno ha gli svizzeri che si merita: a noi la Hunziker, agli americani Jay Miles, che già alla tenera età di 16 anni esordì con i Girlfriend, a cui fa seguito una fortunata esperienza con gli Steamtrain sotto la Epic che gli vale l'ingresso nelle charts europee. Nel '94 Miles decide di andare a cercar fortuna negli States e orientare il proprio sound verso il mercato USA, col tempo si guadagna la stima e l'amicizia di gente come Steve Lukather (Toto, Peter Fampton, Michael Bolton), un altro chitarrista come Michael Thompson (Phil Collins, Celine Dion, Alanis Morisette, Whitney Huston), il bassista Neil Stubenhaus (Rod Stewart, Michael Bolton, Don Henley), i tastieristi Robbie Buchanan e C.J. Vanston (Brian Adams, Bon Jovi, Elton John, Richard Marx, Toto), una "all stars band" tutta riunita in "9 Hours" sotto l'abile produzione di Mike Farrow (una garanzia di successo per le colonne sonore cinematografiche e vincitore di 2 Academy awards) e Greg Ladanyl (Toto, Don Henley).
La voce soft e melodica di Miles ci guida piacevolmente e senza troppi sussulti tra pop ballads con potenziale da classifica come "I don't want to hold you" e "Grandpa's chair" (con arrangiamenti orchestrali e coretti alla Bee Gees), le stucchevoli melodie zuccherine di "Angel" che chiamano in causa Richard Marx. Solo in "Lonely" si azzardano chitarre più hard e spruzzate di tastiere alla Deep Purple, il rock melodico di "Safe" sembra uscito dai Toto di "Mindfield", il refrain catchy e corale di "Still believe in love" è molto Chicago. I romanticoni incalliti si possono invece consolare con la splendida "Sendin' all my love" o la più soffice "I can't make you love me" sorretta solo da piano, chitarra acustica e un sottile tappeto di tastiere.
Un disco ben cantato, suonato e prodotto e su cui la MTM ha puntato molto in termini di promozione (tra cui un paio di apparizioni live ad eventi sportivi), consigliabile ai fans degli artisti già citati in precedenza e agli amanti della west coast.
Recensione a cura di Carlo Viano

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