AA.VV. - Split (Mongrel - Code 4-15)

Copertina 7

Info

Genere:Punk
Anno di uscita:2005
Durata:20 min.
Etichetta:Fond of Life

Tracklist

  1. FROM OUR LAST DEPOTS
  2. UNKNOWN GROUND
  3. BLOOD IN MY HEAD
  4. WORKING AS PLANNED
  5. I DON'T WANNA BE LIKE YOU
  6. MY BABY'S CRAZY
  7. GENERATION SUICIDE
  8. BROKEN BOTTLES

Line up

  • Max Krach: vocals, guitars
  • Tobi Weber: guitars
  • Gernot Krebs: bass
  • Stephan Suske: drums
  • Steve Meronk: guitars, vocals
  • Matt Wilson: vocals, guitars
  • Louie Zizzo: drums
  • Scott Barrett: bass, vocals

Voto medio utenti

La Fond Of Life, label tedesca, ci propone uno split CD all'insegna del Punk Rock, con due gruppi piuttosto vicini nella sonorità quanto distanti geograficamente: i tedeschi Mongrel arrivano da Monaco, mentre i Code 4-15 sono di Santa Barbara, negli USA.
La mia preferenza va i Mongrel, più grezzi e con un taglio più hardcore ed anche metallico (il guitarwork su "Unknown Ground") mentre per i Code 4-15 è più facile accostarli al punk rock di gruppi come Social Distortion, Dag Nasty, Pennywise... Ritengo che le preferenze varino solo a seconda dei gusti dell'ascoltatore, dato che entrambe le bands fanno un'ottima figura con gli otto brani equamente suddivisi.
"From Our Last Depots" è la prima song che ci propongono i Mongrel, pestosa il giusto, buon tiro ed un cantato accattivante, un feeling che non scema nemmeno nelle tre canzoni successive, anche se "Blood In My Head" è quella che spinge di più sull'acceleratore (e non arriva nemmeno ai due minuti di durata), mentre "Working As Planned" mi ricorda non poco i loro connazionali Spermbirds.
Passando ai quattro brani degli americani, è subito evidente come siano meno ruvidi e maggiormente scanzonati, ma non per questo meno veloci, come dimosta subito "I Don't Wanna Be Like You" (con tanto di "fuck you" d'ordinanza!). "Generation Suicide" (un po' noiosa...) e "My Baby's Crazy" hanno un animo più rockettaro, chiude alla grande la punkettara "Broken Bottles", un classico "one... two... three... lets go!", con il basso che pulsa ed un refrain davvero indovinato.
Bravi e divertenti. Entrambi.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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