AA.VV. - Odos Eis Ouranon - La Via Verso Il Cielo

Copertina 7,5

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2005
Durata:102 min.
Etichetta:Equilibrium
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. STRANGE LIGHTS (ATARAXIA)
  2. SHELMERDINE (ATARAXIA)
  3. BONTHROP (ATARAXIA)
  4. TU ES LA FORCE DU SILENCE (ATARAXIA)
  5. OPHÉLIE (ATARAXIA)
  6. FAUST IN UNA SALA MALEDETTA (ATARAXIA)
  7. SEAS OF THE MOON (ATARAXIA)
  8. LES TISSEUSES LUNAIRES (ATARAXIA)
  9. VEULES LES ROSES (ATARAXIA)
  10. FUGA TRIONFALE (ATARAXIA)
  11. ODUARPA (ATARAXIA)
  12. MEDUSA (ATARAXIA)
  13. L'ART ET LA MORT (AESR)
  14. CARESSES AUX COEURS (AESR)
  15. GENTIANE PERCLUSE (AESR)
  16. LA MORTE DI VIRGINIA (AESR)
  17. SLOW RAIN (AESR)
  18. ROSE JAUNE DE NOVEMBRE (AESR)
  19. VERGÄNGLICHKEIT (AESR)
  20. LANDSCHAFT DER VERGANGHEIT (AESR)
  21. CANZONA (AESR)
  22. EGYPT (AESR)
  23. TEMPS FUMÉ (AESR)

Line up

  • Francesca Nicoli (Ataraxia): vocals, flute
  • Vittorio Vandelli (Ataraxia): guitars
  • Giovanni Pagliari (Ataraxia): piano
  • Riccardo Spaggiari (Ataraxia): percussion
  • :
  • Sonia Visentin (AesR): vocals
  • Simone Montanari (AesR): cello
  • Disorder (AesR): piano, vocals

Voto medio utenti

Strano a dirsi, ma i modenesi Ataraxia hanno sempre goduto di grande considerazione da parte dell'audience metal, che li segue con interesse e non manca mai di presenziare ai loro numerosi concerti in giro per la penisola. Al contrario gli Autunna et sa Rose sono conosciuti quasi esclusivamente in ambito gothic/neo-classico, per cui questo doppio cd split è un buon modo per far sì che il loro materiale possa essere ascoltato anche da chi non li ha mai sentiti nominare. Tra l'altro "Odos eis ouranon - La via verso il cielo" è un lavoro davvero particolare: esso include performance esclusive dei due gruppi, che hanno avuto occasione di presentare set interamente acustici in un contesto a dir poco adatto al misticismo della loro musica, e cioè all'interno di una chiesa... Nel primo dischetto gli Ataraxia propongono due inediti, intitolati "Strange lights" e "Seas of the moon", e dieci bellissimi brani del loro "vecchio" repertorio, tra i quali la sognante "Oduarpa" (tratta da "Lost Atlantis"), l'ispirata "Faust in una sala maledetta" (che fa parte dell'album "Il fantasma dell'opera") e la dolcissima "Bonthrop" (originariamente inclusa nell'Ep "Orlando"). Devo dire che molti di questi pezzi, nonostante siano piuttosto datati, possiedono ancora un gran fascino e riescono ad emozionare anche chi ha già dimestichezza con le produzioni della formazione emiliana. L'interpretazione della vocalist Francesca Nicoli è efficace come sempre, ma lo stesso si può dire dell'esibizione dei tre musicisti che l'accompagnano e che, assieme a lei, riescono a creare una magia sonora davvero unica. Passiamo ora al secondo dischetto, che contiene soltanto canzoni degli Autunna et sa Rose. Di sicuro esso risulta un po' meno immediato del precedente (le song degli Ataraxia sono infatti piuttosto orecchiabili...), ma certo non può essere considerato meno bello. Il genere a cui questo ensemble è dedito non ha molto a che fare con il gothic "comune" ed ha invece stretti legami con la musica classica, ad ogni modo il mood generale delle composizioni è piuttosto oscuro e opprimente, e alcune di esse sembrano essere direttamente tratte da un'opera lirica! L'accostamento tra la voce soprano di Sonia Visentin, il violoncello di Simone Montanari e il piano di Disorder dà risultati pregevoli, ma anche i brani strumentali riescono a farsi apprezzare e a mettere in evidenza le doti compositive e interpretative della band, che in questa release presenta sia pezzi tratti dai primi tre cd realizzati (vale a dire "Sous la robe bleue" del 1996, "Né l'etre... éternel" del 2000 e "Sturm" del 2001) che cover dei Tuxedomoon e degli stessi Ataraxia. Insomma, se siete già fan di una o di entrambe le formazioni questo doppio album (disponibile in versione digipack limitata a 2000 copie) non può mancare nella vostra collezione, ma anche coloro che hanno una predilezione per le sonorità più eteree non dovrebbero lasciarselo scappare!
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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