“Krautrock” è una definizione, a metà tra l’ironico e lo spregiativo, che fu coniata negli anni ’70 da un famoso giornalista britannico per descrivere un singolare movimento rock fiorito a quel tempo in Germania. Una scena musicale per certi versi influenzata da quelle inglese e statunitense, all’epoca assolute dominatrici, ma capace anche di esprimere concetti autonomi ed originali, connessi con la cultura tedesca.
In Germania si venne così a creare un ribollire di formazioni, stili, esperimenti, intuizioni, in un contesto di grande collaborazione artistica, dal quale emerse ad esempio una nutrita corrente rock-elettronica che ottenne notevole successo internazionale.
Nomi come Kraftwerk, Tangerine Dream, Can, Neu, sono ben noti ancora oggi avendo influito su svariati gruppi di epoca successiva, ma oltre a loro si misero in luce innumerevoli altre bands con caratteristiche assai diverse, la cui popolarità restò limitata a livello locale ma che rientrano pienamente nel fenomeno krautrock.
Il preambolo era necessario per introdurre un dvd nel quale molti degli artisti coinvolti sono forse sconosciuti alla maggioranza degli appassionati odierni, ma che vantano lunghissime carriere che proseguono tuttora e che durante i seventies vissero il loro momento di massima gloria.
Il video riprende infatti un festival svoltosi a Bonn nel dicembre dello scorso anno, che è stato soprattutto un omaggio ai nostalgici dell’era krautrock ma anche un’interessante retrospettiva su una pagina indimenticabile della storia del rock.
Certo le immagini impietose ci mostrano che l’età attuale dei musicisti non è inferiore ai cinquant’anni (e in molti casi assai superiore..) ed anche quella del pubblico presente non è granchè inferiore, ma le capacità tecniche sono ancora di buon livello e sfruttando l’entusiasmo per la rimpatriata ogni band riesce a rispolverare ampie porzioni dell’antica qualità.
Venendo ai dettagli, le formazioni più famose del lotto sono gli Amon Duul II ed i Guru Guru.
I primi sono nati come collettivo politico-musicale, in seguito scisso in due entità separate che hanno proseguito ognuna per la propria strada. Spesso accostati al filone elettronico, dimostrano sul palco di avere molta più affinità con le psych-band dei ’70 coniugando in modo fantasioso tradizione germanica ed orientalismo, blues spaziale e folk agreste, tribalismo ed acid-rock, una prestazione vibrante nel segno di un eclettismo che oggi si vede raramente in giro.
I Guru Guru offrono la prova forse più riuscita del video, grazie alla loro abilità bizzarra e stralunata. Hanno come punti di forza l’istrionico cantante/batterista Mani Neumeier, amante delle stranezze e dei travestimenti, ed il chitarrista italianissimo Luigi Archetti, vero stregone del rock ultra-psichedelico. Rockblues, acid, space, prog, stavaganze etniche, brani aperti ad ogni sorta di contaminazione e lontani dalle strutture canoniche, ipnotizzano i presenti con le loro alternanze di fasi narco-lisergiche ed esplosioni di energia e groove. Tutto sommato i Guru Guru propongono musica attuale, se pensiamo al ritorno di fiamma verso lo psych-rock che si è verificato negli ultimi anni, e meriterebbero più considerazione di quella che hanno avuto finora.
Il resto del dvd si mantiene su buoni livelli d’interesse, anche se i gruppi sono poco conosciuti. Dall’hard rock americano degli Epitaph agli ottimi Karthago, discepoli della Allman Brothers Band, ed ancora i Jane del drummer Peter Panka con il loro rock progressivo old-school e gli acclamati Birth Control che propongono un roccioso hard rock/rockblues con reminiscenze dei Grand Funk, in pratica è un riassunto di ciò che era la musica rock durante il decennio che ha sancito la sua diffusione di massa.
Istruttiva anche la sezione delle interviste, dove alcuni protagonisti illustrano l’atmosfera, la mentalità, lo spirito che animavano quella vivace scena germanica. Un po’spartane invece le riprese, comunque di qualità sufficiente.
Un video dal valore più storico che commerciale, utile per gettare uno sguardo su cosa è accaduto in Germania prima della frammentazione nella miriade di mondi isolati dei vari punksters, new wavers e metal defenders.
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