Copertina 8

Info

Anno di uscita:2006
Durata:53 min.
Etichetta:AOR Heaven
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. ONE DAY AWAY
  2. FIRE WITHOUT FLAME
  3. CARNIVAL OF SOULS
  4. HEART AGAINST HEART
  5. END OF THE LINE
  6. FOREVER CHANGED
  7. BAD FEELING
  8. LOOKING FOR TROUBLE
  9. DOWN AND DIRTY
  10. LICENSE TO KILL
  11. SLOW BURN

Line up

  • Joe Lynn Turner: vocals
  • Akira Kajiyama: all instruments

Voto medio utenti

Ladies and Gentlemen, un attimo d’attenzione, prego... devo fare un annuncio rivolto soprattutto a chi pensa che l’hard rock classico, quello che si abbevera copiosamente alla fonte del blues e si colora di superba melodia, non sia solo una questione per “vecchi” nostalgici, ma abbia ancora una sua ragione di esistere anche nell’anno 2006, in modo particolare quando è suonato e interpretato divinamente da gente che la materia la conosce molto bene: acquistate “Fire without flame”!!
Il disco, dove il magistrale Joe Lynn Turner si avvale del chitarrista (oltre che polistrumentista e produttore) giapponese Akira Kajiyama, fa rivivere in maniera spettacolare tutte quelle caratteristiche tipiche di un genere così tanto amato e lo ripropone con una grinta ed una vitalità che a mio modo di vedere lo allontanano dai rischi del mero (e svogliato) esercizio revivalistico e lo rendono davvero avvincente.
Innamorati del suono Deep Purple, dipendenti dalla sostanza Rainbow stanchi di consumare i loro lavori o, per continuità, fanatici del Malmsteen più armonico (ricordiamo che il buon Joe, oltre a riuscire a misurarsi con la personalità di un certo Blackmore, ha anche saputo fronteggiare quella altrettanto “complessa” di Yngwie, contribuendo in modo fondamentale alla creazione di quel capolavoro che prende il nome di “Odyssey” … se non è indice di carisma e dedizione alla “causa” questo!) e sostenitori del Hughes Turner Project, avvicinatevi con fiducia anche a questa nuova collaborazione del sempre grandioso Mr. Turner, che, a dispetto di tutto, mostra di possedere ancora un’ugola cristallina, dall’estensione smisurata e dal timbro vibrante, e lasciatevi conquistare pure dalle incredibili capacità strumentali di Akira (conosciuto da JLT ai tempi di un tributo all’Arcobaleno e da allora divenuto suo fedele collaboratore) un saggio, ispirato e preparato ammiratore della magica chitarra del “Man in black” e che può, come anticipato, per traslazione, ricordare un po’ anche il Malmsteen meno esibizionista.
Brillano di luce propria praticamente tutti i brani del Cd, a partire dalla catalizzante “One day away”, passando per l’eccellente inclinazione “radiofonica” della title-track, venendo travolti dalla vivacità di “Carnival of souls” (la prova di come “un’interrogazione” sul tema Rainbow possa essere pregevole, nonostante la sua indiscutibile familiarità), dalla carica di “End of the line” e ”Looking for trouble” (gran solo!) nonché dalla strepitosa evidenza porpora che tinge e infiamma “Slow burn”.
Non mancano nemmeno, nella “semplicità” di una toccante interpretazione vocale e di una sentita performance chitarristica, i brividi d’emozione “romantica” per “Heart against heart” e “Forever changed”, così come la forza immaginifica e “drammatica” del blues più puro si libera in “Bad feeling” e trasuda dai pori di “Down and dirty”, mentre un ritmato ardore boogie ‘n’ soul investe con forza l’irrefrenabile “License to kill”.
La storia dell’hard rock è passata anche per la laringe di Joe Lynn Turner, ma con “Fire without flame” il nostro (come parecchi altri suoi “coetanei”) dimostra che non ha nessuna intenzione di abdicare e ristabilisce ancora una volta le linee gerarchiche del settore, grazie altresì ad una talentuosa e favorevole partnership … qualcuno sostiene che per i gruppi nuovi ci sia poco spazio anche a causa di troppi veterani che stentano a farsi da parte … ragazzi, la vedo molto dura finché i signori in questione sapranno offrire prestazioni di questo tipo!
Recensione a cura di Marco Aimasso

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